Palazzo Reale: inaugurazione della Sala Lucio Amelio e celebrazione della collezione Terrae Motus

Il Palazzo Reale di Caserta vive una giornata straordinaria, commemorando le vittime del sisma in Irpinia del 23 novembre 1980, con eventi speciali legati alla collezione Terrae Motus. La riapertura della Sala Lucio Amelio segna un importante momento culturale, unendo arte contemporanea e memoria storica. Durante questo evento, gli ospiti possono esplorare una serie di attività e discussioni che offrono un’opportunità unica di approfondire il legame tra l’arte e la storia locale.

La celebrazione di Lucio Amelio e della collezione Terrae Motus

Nella giornata del 23 novembre, in una coincidenza significativa, il Palazzo Reale di Caserta estende i suoi orari di apertura fino alle 23 per accogliere visitatori in un omaggio alla collezione Terrae Motus e al suo fondatore, Lucio Amelio. Questo evento non è soltanto una celebrazione delle opere, ma anche un momento di riflessione sulle conseguenze del terremoto del 1980. Le visite tematiche guidate offrono ai partecipanti un’esperienza coinvolgente, esplorando le opere e la vita del gallerista, il quale ha avuto un impatto notevole sulla scena artistica contemporanea.

Dalle 19, in una discussione moderata da Tiziana Maffei, direttore della Reggia di Caserta, esperti del settore come Margherita Guccione, Anna Amelio e Renata Caragliano offrono spunti di riflessione sulle evoluzioni della collezione. Questa conversazione non solo celebra il lavoro di Amelio, ma evidenzia anche l’importanza della collezione come strumento di interazione tra arte e società. Le opere esposte non sono solo oggetti di esposizione, ma rappresentano un dialogo continuo con il pubblico e la storia, rendendo omaggio alla memoria delle vittime del terremoto.

Dettagli e caratteristiche della Sala Lucio Amelio

La Sala Lucio Amelio, situata all’interno del Palazzo Reale, è un ambiente dedicato alla comprensione e alla valorizzazione della collezione Terrae Motus. Il percorso culmina vicino all’opera iconica «Fate presto» di Andy Warhol, creando un contrasto elegante tra la storicità del Palazzo e la contemporaneità delle opere esposte. La sala è arricchita da una proiezione video permanente che proviene dal documentario realizzato da Mario Franco. Questo video, conservato presso gli Archivi Mario Franco di Casa Morra, offre un prezioso collegamento visivo all’originale mostra del 1992, presentando 30 opere selezionate direttamente da Amelio e curate da esperti del settore.

L’inaugurazione non si limita alla semplice esposizione di opere; accessori alla sala includono cimeli e una ricca documentazione storica. Questa raccolta fil tra gli archivi interni della Reggia e documentazione esterna da importanti archivi fotografici, permettendo ai visitatori di immergersi nella storia della collezione. L’approfondimento di questi materiali è parte di un progetto di ricerca dettagliato volto a ricostruire la storia delle mostre di Terrae Motus negli anni, dalla sua prima presentazione all’ICA di Boston nel 1983 fino a eventi significativi in Italia e all’estero.

Riflessioni sull’allestimento e il percorso artistico

Recentemente, nel 2020, in occasione del quarantennale del terremoto, la collezione Terrae Motus è stata nuovamente inserita nel percorso espositivo degli Appartamenti Reali. Questa ri-disposizione museale ha previsto un allestimento che segue l’idea originale di Lucio Amelio di “scuotere” il pensiero critico del pubblico, favorendo il dialogo tra le opere contemporanee e il contesto storico del Palazzo. Attraverso una curatela che include artisti di fama internazionale come Warhol, Beuys e Rauschenberg, l’esperienza visiva diventa un concatenamento di memorabilia e provocazioni artistiche.

Questo nuovo allestimento intende non solo rispettare la tradizione, ma anche innovare, creando spazi di interazione che stimolino la riflessione e l’apprezzamento dell’arte contemporanea. Riconoscere il valore della cultura visiva attraverso queste opere permette al pubblico di riflettere sulla storia, sulla memoria e sull’identità culturale italiana. L’iniziativa del Palazzo Reale rappresenta dunque un’opportunità di riscoperta della connessione tra il passato e il presente, integrando la funzione educativa e contemplativa della cultura contemporanea.

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Filippo Grimaldi