Paolo Del Genio analizza il Napoli: baricentro e posizionamento in discussione

Il giornalista Paolo Del Genio è intervenuto recentemente su Canale 8 per discutere le prestazioni del Napoli nelle ultime partite. Le sue osservazioni si sono concentrate in particolare sul posizionamento dei giocatori e sull’importanza del baricentro, elementi chiave nelle dinamiche di gioco del club partenopeo. L’analisi di Del Genio offre uno spaccato interessante su come il Napoli stia affrontando le sfide in campo, evidenziando sia le scelte tecniche dell’allenatore che le risposte sul campo degli atleti.

L’importanza del baricentro nel gioco del Napoli

Il baricentro è un concetto cruciale nel calcio, relativo alla posizione media della squadra sul campo, e Del Genio lo ha evidenziato con esempi concreti presi dalle recenti partite del Napoli. Secondo il giornalista, nel primo tempo contro squadre come il Como o l’Empoli, il Napoli ha mostrato un baricentro a 40 metri dalla porta avversaria. Questa formazione ha punti di forza e debolezze, ma Del Genio sostiene che, nella fase successiva del gioco, il cambio a un baricentro di 50 metri ha ripercussioni significative sulla dinamica della squadra.

Con un baricentro più alto, continua l’analisi, il Napoli ha la possibilità di creare più occasioni da gol, poiché gli attaccanti riescono a penetrare la difesa avversaria con maggiore incisività. Al contrario, adottando un baricentro più basso, la squadra tende a subire più tiri e a creare meno opportunità offensive. Questo aspetto è fondamentale in una competizione ad alta intensità come quella della Serie A, dove ogni errore può essere decisivo per il risultato finale.

Del Genio pone una particolare attenzione sulla gestione delle posizioni dei giocatori, specificando che un baricentro basso non solo limita la creatività in attacco, ma espone anche la difesa a pericoli maggiori, con avversari che possono sfruttare la situazione a proprio favore.

Analisi della posizione di Politano e le strategie in campo

Un altro punto cruciale sollevato da Del Genio riguarda il posizionamento di Matteo Politano. Nel contesto della sua analisi, il giornalista ha notato che la scelta di posizionare Politano in una zona bassa del campo non sta portando i risultati sperati. Il giocatore non è apparso efficace durante le fasi di attacco, e questo ha portato a una positiva esposizione della squadra avversaria.

Ad esempio, nella prima azione di pressione, il centrocampista Anguissa ha cercato di andare a contrastare Viti, ma Politano non si è fatto trovare all’appuntamento. Questa mancanza di presenza, secondo Del Genio, dimostra che il giocatore designato per un ruolo di supporto in fase di attacco potrebbe non essere adatto a gestire compiti difensivi, risultando fuori dalla visuale durante le azioni cruciali.

Il discorso si allarga anche al giovane Pezzella, che si trova a dover sopportare il peso di un ruolo critico, ma che potrebbe non riuscire a contribuire come dovrebbe, vista la sua posizione. Questa situazione di disallineamento strategico porta a interrogativi sul tipo di gioco che il Napoli sta cercando di sviluppare. Del Genio affronta anche il tema degli avversari che riescono a superare la difesa del Napoli. Quando arriva un cross, spesso Politano si trova impreparato e la palla gli passa sopra la testa, dimostrando che, in quelle posizioni, non è il giocatore ideale.

Le conseguenze delle scelte tattiche del mister

Alla luce delle considerazioni di Paolo Del Genio, è chiaro che le scelte tattiche del mister del Napoli possono avere conseguenze dirette sul rendimento della squadra. L’adattamento del baricentro e la posizione dei giocatori hanno un impatto visibile sulle performance, ed è essenziale che il tecnico valuti attentamente le dinamiche di gioco. Se un baricentro più basso ha portato a una mancanza di creazione offensiva, così come una maggiore esposizione a tiri avversari, la necessità di una revisione strategica diventa evidente.

Il dibattito sul posizionamento di Politano e sul suo contributo al gioco si fa più intenso, suggerendo che una ristrutturazione su come e dove i giocatori agiscono potrebbe portare a una migliore integrazione delle competenze sul campo. È indiscutibile che, senza un’adeguata ristrutturazione delle posizioni e delle funzioni di ciascun giocatore, il Napoli rischia di trovarsi in difficoltà nell’affrontare avversari sempre più agguerriti, rendendo necessaria un’analisi tecnica approfondita e tempestiva.

Il futuro delle prossime partite del Napoli potrebbe dunque dipendere dalla capacità del mister di rivedere e modificare le scelte finora adottate, per garantire prestazioni all’altezza delle aspettative dei tifosi e della società, ponendo l’accento su un gioco più efficace e meno vulnerabile.

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Redazione