Nel corso di un’intervista rilasciata a Radio Goal, trasmessa su Kiss Kiss Napoli, il giornalista Paolo Del Genio ha esposto una serie di opinioni e considerazioni sul funzionamento del VAR e sul contesto del calcio italiano. Le sue affermazioni sollevano interrogativi sul sistema arbitrale e sulla trasparenza del campionato, mettendo in luce problematiche persistenti e criticità che richiedono una riflessione profonda da parte di dirigenza sportiva e tifosi.
Uno dei punti centrali del discorso di Del Genio riguarda la necessità di stabilire linee guida chiare e precise per i designatori degli arbitri. Secondo il giornalista, è incredibile che, nonostante l’implementazione della tecnologia VAR, si continuino a registrare episodi controversi nel calcio. Esplicitando i suoi dubbi sull’efficacia del sistema, Del Genio sottolinea come la confusione regni sovrana e come questo possa influire sull’integrità del gioco.
Inoltre, Del Genio ha evidenziato che, nel caso di situazioni dubbie, l’arbitro di campo dovrebbe avere accesso al monitor per rivedere i casi contestati. Ciò, a suo avviso, renderebbe il processo più trasparente e giusto. Aggiunge che il challenge, ossia la possibilità di richiedere una revisione della decisione attraverso il VAR, rappresenta una chance per l’arbitro di rivedere meglio gli episodi controversi. Con la pressione psicologica di una decisione errata, l’arbitro dovrebbe avere la facoltà di rivalutare ciò che è avvenuto sul campo.
Del Genio ha anche avviato una riflessione sull’effettivo utilizzo della tecnologia VAR nel calcio. Se da un lato essa è stata introdotta per garantire maggiore giustizia, dall’altro il giornalista rimarca l’importanza di sfruttare tutte le potenzialità che questa offre. Propone un approccio in cui il VAR non è visto come un’intrusione, ma come un utile strumento per migliorare le decisioni arbitrali. Se si limitassero le chiamate al VAR e si impedisse l’accesso alla sala VAR, si correrebbe il rischio di compromettere ulteriormente la chiarezza delle decisioni, rendendo il tutto molto più soggettivo.
Con una tecnologia così avanzata a disposizione, Del Genio ribadisce che è fondamentale non lasciare spazi a interpretazioni. Deve esserci la possibilità di richiamare il VAR più volte quando necessario per garantire che ogni decisione possa essere passata al vaglio di una verifica accurata. La sua opinione riflette il desiderio di una maggiore trasparenza e il bisogno di modernizzare l’approccio verso la tecnologia nel calcio.
Le affermazioni di Del Genio non si limitano solo alla tecnologia ma si estendono anche a considerazioni più ampie sul sistema calcistico italiano. Sottolinea come, in un contesto sempre più innovativo e globale, molti restano ancorati a pratiche obsolete, quasi come se ci fosse una resistenza al cambiamento. Gli eventi passati, segnati da scandali e polemiche, hanno creato un lascito di sfiducia che continua a influenzare le percezioni attuali.
Parlando degli scudetti e delle vittorie, Del Genio ha messo in discussione l’onestà con cui vengono valutati i successi dei club. Egli sottolinea che il Napoli, per esempio, ha beneficiato in qualche modo di risultati favorevoli in situazioni particolari, lasciando aperto il dibattito su quanta influenza questi fattori abbiano avuto sui risultati finali del campionato. Non mancano riferimenti a squadre storiche come Inter, Juventus e Milan, che secondo le sue valutazioni, non ricevono lo stesso trattamento rispetto alle altre formazioni. La questione della malafede, quindi, continua a rimanere centrale nel discorso sul calcio italiano, richiedendo un’analisi che vada al di là delle mere statistiche e dei risultati sul campo.
In definitiva, le dichiarazioni di Paolo Del Genio offrono uno spunto di riflessione che coinvolge tutti gli aspetti del mondo calcistico, mettendo in luce la necessità di una ristrutturazione del pensiero su arbitri, tecnologia e, più in generale, sulla cultura del calcio in Italia.