In un’intervista esclusiva rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il regista napoletano Paolo Sorrentino ha condiviso le sue riflessioni sul futuro del Napoli e sul nuovo allenatore, Antonio Conte. Parlando del rapporto tra il club e i suoi tifosi, Sorrentino ha toccato anche la figura di Kvaratskhelia, giovane talento che ha catturato l’attenzione della città partenopea. Le parole di Sorrentino offrono uno spaccato interessante non solo sul calcio, ma su come il popolo napoletano percepisca i propri beniamini e i protagonisti della scena sportiva.
Antonio Conte, da pochi mesi alla guida del Napoli, ha già avuto un impatto significativo sulla squadra e sulla comunità di tifosi. Nonostante il suo stile serio e sobrio, il tecnico ha saputo conquistare la fiducia di una città conosciuta per la sua passione e impulsività. Sorrentino sottolinea come Conte riesca a mantenere un approccio autentico e genuino, evitando le esagerazioni che caratterizzano altre figure nel mondo dello sport.
“Mi sembra un uomo molto serio”, afferma Sorrentino, descrivendo Conte come un professionista che non indulge in proclami vuoti o in show mediatici. Questo atteggiamento ha dimostrato di essere vincente a Napoli, dove i tifosi apprezzano l’authenticity e l’impegno reale nei confronti della squadra. Anche in una città con una cultura vivace e varie sfide sociali, la serietà di Conte ha fatto breccia nel cuore dei napoletani, contribuendo anche alla posizione attuale del Napoli in classifica.
Il cineasta evidenzia come Napoli, con le sue peculiarità e le sue sfide, possa essere difficile da gestire, tanto nelle relazioni sociali quanto nello sport. Tuttavia, la capacità di Conte di mantenere la sua linea e il suo approccio pragmatico ha aiutato a costruire un senso di fiducia tra tifosi e squadra. Questo non solo avvantaggia il club in termini di prestazioni, ma crea anche un sentimento di unità tra tutti coloro che vivono e respirano Napoli.
Uno dei temi più affascinanti esplorati da Sorrentino è il talento di Khvicha Kvaratskhelia, che ha rapito i cuori dei tifosi partenopei sin dal suo arrivo. Sorrentino si interroga su cosa avrebbe pensato Diego Maradona di questo giovane calciatore, quasi evocando un parallelismo tra il divo argentino e il georgiano. “Maradona avrebbe sicuramente apprezzato Kvaratskhelia”, riflette il regista, sottolineando le qualità innate del giocatore.
Kvaratskhelia ha dimostrato di possedere non solo abilità tecniche straordinarie, ma anche una mentalità di lavoro che lo rende perfettamente integrato nel contesto napoletano. La sua energia e il suo approccio umile ricordano quello che un tempo era Maradona, un simbolo indiscusso per la città. I tifosi vedono in lui il potenziale per diventare il nuovo eroe del San Paolo, capace di lasciare un segno indelebile nel cuore dei napoletani.
Sorrentino, con la sua sensibilità artistica, riesce a cogliere l’essenza di Kvaratskhelia come un talento in ascesa e un possibile successore di Maradona nel panorama del calcio moderno. La sua visione non si limita solamente ai calciatori, ma si estende alla complessità della cultura napoletana stessa, dove il calcio non è solo uno sport, ma un modo di vivere. Con queste riflessioni, il regista contribuisce a delineare non solo la figura di un calciatore, ma anche l’identità di una città in continuo fermento.