Papa Francesco, durante un incontro con le Missionarie della Scuola in occasione del centenario di fondazione dell’Unione Santa Caterina da Siena, ha lanciato un appello alle suore per abbracciare un atteggiamento di affabilità e apertura. Le sue parole, ricche di significato, sottolineano l’importanza della santità e della preparazione nel cammino di fede che la Chiesa sta percorrendo insieme alla comunità.
L’incontro con le Missionarie della Scuola
L’udienza si è svolta in un’atmosfera di grande partecipazione e commozione, con un pubblico composto da suore provenienti da diverse realtà ecclesiali. Il Pontefice ha colto l’occasione per esprimere la sua gratitudine all’Unione Santa Caterina da Siena per il lavoro svolto in tutti questi anni. “Comprendere il presente per capire insieme il futuro dell’Unione in cammino con la Chiesa; in cammino, non ferme,” ha sottolineato, richiamando la necessità di rimanere dinamici e proattivi nella missione cristiana. Le parole del Papa risuonano come un invito a riflettere su come la Chiesa possa essere sempre più aperta e accogliente, capace di attrarre e accompagnare le persone verso la fede.
L’affabilità come virtù fondamentale
Nel suo discorso, il Santo Padre ha utilizzato un’immagine provocatoria per esprimere un concetto chiaro: “A volte nella mia vita ho trovato qualche suora che aveva la faccia ‘di aceto’ e questo non è affabile,” ha affermato. Con questa espressione forte, il Papa ha voluto evidenziare come l’atteggiamento di ciascuno di noi può influenzare il modo in cui gli altri percepiscono la fede. La bellezza della modalità con cui si vive e si comunica la fede è essenziale per attrarre le persone verso la Chiesa. Secondo Francesco, l’affabilità è una virtù che può cambiare il corso delle interazioni quotidiane, rendendo ogni incontro un’opportunità di evangelizzazione e di comunione.
Il dialogo e la lotta contro il male
La riflessione del Papa non si è limitata a invitare all’affabilità, ma ha anche sottolineato l’importanza del dialogo. “Il Signore ci ha fatto vedere che dialogava con tutti, tranne… il diavolo,” ha chiarito. Secondo Francesco, è fondamentale imparare a discernere in quali situazioni sia significativo instaurare un confronto e in quali, invece, sia opportuno chiudere la porta alla tentazione. Il Pontefice ha esortato le suore a non farsi attrarre dalle gelosie e dalle divisioni che possono insorgere all’interno di una comunità, riconoscendo che queste situazioni sono terreno fertile per il diavolo, che si insinua nei cuori delle persone.
Un messaggio di gioia e gratitudine
In chiusura del suo intervento, il Pontefice ha offerto un’immagine positiva e incoraggiante: “Siate messaggere di affabilità, che è dono dello Spirito, e di gioia.” In queste parole emerge l’invito a vivere ogni incontro con gratitudine e riconoscimento dell’altro nella sua unicità sacra. La gioia, secondo Francesco, deve permeare ogni azione e relazione, rendendo la comunità ecclesiale non solo un luogo di incontro spirituale, ma anche un ambiente di calore umano e di accoglienza. La sua riflessione resta impressa nella mente di coloro che hanno partecipato, pronta a ispirare un cammino comune di crescita e di fede.