La polemica è scoppiata in seguito alla decisione dell’International Boxing Association di mettere a disposizione tre milioni di euro di montepremi per tutti gli atleti che raggiungeranno almeno i quarti a Parigi. Il Comitato Olimpico Internazionale ha sollevato dubbi sulla trasparenza dell’IBA* e i suoi legami con l’azienda russa Gazprom, minacciando di escludere i pugili legati a essa dai futuri Giochi Olimpici.*
Il CIO ha dichiarato che la boxe olimpica deve essere organizzata da una federazione internazionale credibile e ben governata. Di conseguenza, ha annunciato che i pugili affiliati all’IBA* non potranno partecipare ai Giochi Olimpici di Los Angeles 2028. Il CIO ha criticato l’IBA per la mancanza di trasparenza finanziaria, sottolineando che non si sa con certezza da dove provengano i finanziamenti dell’associazione pugilistica.*
A seguito della sospensione e della revoca del riconoscimento dell’IBA* nel 2023 da parte del CIO, l’IBA non è stata coinvolta nella qualificazione e nell’organizzazione del torneo di boxe dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, né è coinvolta per Parigi 2024. Le qualificazioni e i tornei olimpici sono stati gestiti da unità di pugilato create dal CIO per proteggere gli atleti e le federazioni nazionali di pugilato. Attualmente, la boxe non è parte del programma sportivo dei Giochi Olimpici di Los Angeles 2028, poiché il CIO non potrà più organizzare tali competizioni di pugilato olimpico.*