Passaggio di consegne al vertice del Dis: Elisabetta Belloni si dimette, al via le candidature

La notizia delle dimissioni di Elisabetta Belloni, che lascia la guida del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza , ha preso piede il 15 gennaio, aprendo un’importante fase di cambiamento ai vertici dell’ente. Belloni, il cui mandato sarebbe dovuto concludersi a maggio, ha ricoperto un ruolo cruciale e ora si apre una corsa per la sua successione. Le prime indiscrezioni suggeriscono che la nomina del nuovo capo potrebbe avvenire in tempi rapidi, forse già durante il prossimo Consiglio dei ministri, la cui data deve però ancora essere fissata.

Possibili candidati per la successione

La scelta per la nuova direzione del Dis è ampia e variegata. Tra i nomi che circolano come potenziali successori si trova Bruno Valensise, attuale direttore dell’Aisi. Valensise ha già un’esperienza di rilievo nel settore, avendo ricoperto la carica di vice del Dis fino ad aprile scorso. Il suo profilo potrebbe rappresentare una continuità nelle politiche di sicurezza informativa già avviate.

Un altro candidato in evidenza è Gianni Caravelli, direttore dell’Aise, che attualmente è attivamente coinvolto nella gestione del caso di Cecilia Sala. Caravelli ha una lunga carriera alle spalle nel settore dei servizi e la sua ascesa a capo del Dis sarebbe vista come una mossa strategica per preservare l’expertise interna e garantire un passaggio fluido.

In alternativa, Giuseppe Del Deo, attuale vice del Dis, è anche considerato un potenziale candidato. La sua promozione significherebbe valorizzare le competenze già sviluppate all’interno dell’organizzazione, assicurando una transizione senza cesure significative.

Opzioni di nomina esterna

Non si può escludere, tuttavia, la possibilità che la nomina del prossimo capo del Dis possa venire da fuori il circuito interno dei servizi segreti. In questo contesto, è emerso il nome di Andrea De Gennaro, che attualmente ricopre il ruolo di comandante generale della Guardia di Finanza. De Gennaro ha una carriera di grande prestigio e la sua nomina potrebbe portare una rinnovata visione strategica al Dipartimento, con una particolare attenzione ai legami tra sicurezza e fiscalità.

Le dinamiche politiche e la natura riservata del lavoro svolto dal Dis rendono il contesto complesso. Ogni decisione deve prendere in considerazione non solo le competenze individuali dei candidati, ma anche le attuali necessità del Paese in materia di sicurezza nazionale. Le alternative sono dunque diverse, e pressioni politiche e necessità operative giocheranno un ruolo fondamentale nel definire la figura che assumerà la guida del Dis.

Questa situazione rappresenta momenti significativi per il settore della sicurezza e dell’intelligence italiana. Le prossime settimane porteranno con sé delle scelte che potrebbero influenzare non solo il funzionamento interno del Dis, ma anche la risposta complessiva del Paese a minacce e sfide emergenti a livello nazionale e internazionale.

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Valerio Bottini