Paulo Sousa, ex allenatore della Fiorentina, ha recentemente condiviso i suoi pensieri in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport. Dalla sua esperienza a Firenze e alle emozioni legate alla squadra, fino all’arrivo a Salerno, Sousa affronta tematiche che toccano il cuore degli appassionati di calcio e svelano la sua visione della carriera nel mondo del calcio italiano.
Durante la sua permanenza sulla panchina viola, Paulo Sousa ha condotto la Fiorentina a un passo da risultati straordinari. Sottolinea che la stagione trascorsa è stata caratterizzata da una notevole valorizzazione dei giocatori. Sotto la sua guida, molti atleti come Federico Chiesa, Marcos Alonso, Federico Bernardeschi, Nikola Kalinic, Jasmin Kurtič e Borja Valero hanno visto il loro valore aumentare significativamente, raggiungendo cifre superiori rispetto agli investimenti iniziali.
Tuttavia, Sousa ammette che le distrazioni della proprietà hanno influito sul suo lavoro. Questo è un tema ricorrente nelle sue riflessioni, risaltando come nonostante le difficoltà, il periodo a Firenze sia stato eccezionale. Le sue parole evidenziano un mix tra orgoglio per il lavoro svolto e un senso di rimpianto per ciò che avrebbe potuto essere. Sousa riconosce i legami che si sono creati con la squadra e il contesto, quasi nostalgicamente. Questa combinazione di valorizzazione e frustrazione offre un’illustrazione dettagliata della sua esperienza a Firenze.
Parlando della sua esperienza a Salerno, Sousa ricorda con affetto il clima di amicizia e collaborazione che ha trovato. La sua relazione con lo staff e la comunità locale è stata fondamentale per il suo percorso professionale. Ricorda di aver trascorso momenti felici, specialmente con il collaboratore Rampulla e le rispettive famiglie, sottolineando l’importanza del legame personale instaurato. Inoltre, Sousa mette in evidenza come il progetto calcistico della Salernitana fosse all’avanguardia e competitivo, paragonandolo a molte delle migliori squadre in Europa di quel periodo.
Quando è sorto il discorso delle offerte, Sousa chiarisce che il suo contratto prevedeva clausole che permettevano una reciproca uscita in caso di bisogno. Quando il Napoli si è interessato a lui, Sousa ha ritenuto giusta l’opportunità, evidenziando il prestigio del club e le ambizioni legate allo scudetto. Tuttavia, sottolinea che l’incontro con i partenopei era esplorativo, e non vincolante. La Salernitana, a quel punto, aveva effettuato un’approccio solo a un giorno dalla fine della scadenza per l’accordo, una situazione che ha suscitato qualche malumore tra i tifosi salernitani.
Sollecitato a riflettere sull’immediato futuro, Sousa rimane scettico, ma ad un tempo prudente. La sua carriera nel mondo del calcio è stata ricca di esperienze in vari contesti e con varie squadre, ma l’innato amore per il calcio e la voglia di portare a termine progetti ambiziosi non lo abbandonano mai.
L’ex allenatore viola sta monitorando con attenzione le opportunità che si presenteranno, restando ancorato alla sua filosofia di lavoro. Sousa è consapevole che il panorama calcistico è in continua evoluzione e non si lascia scoraggiare dalle esperienze precedenti. La sua capacità di adattarsi e il desiderio di garantire sempre il massimo impegno sono elementi cruciali che definiscono la sua carriera.
In totale, il percorso professionale di Paulo Sousa rappresenta una testimonianza significativa delle sfide e delle opportunità presenti nel calcio italiano.