Un episodio inquietante ha avuto luogo ieri negli uffici del Distretto 33 dell’Asl, dove un paziente, frustrato per il diniego della propria richiesta di mobilità internazionale, ha messo in atto una serie di comportamenti violenti. La situazione ha generato panico tra i presenti, culminando in una minaccia di incendio che ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.
Il primo incontro e la reazione del paziente
L’incidente è iniziato intorno alle 12:00, quando il paziente si è recato agli sportelli del Distretto 33, situato nel cuore della città , per ottenere permessi necessari alla mobilità internazionale. Tuttavia, a causa di una carenza documentale, il dirigente medico ha dovuto negare la richiesta. Questo diniego ha innescato una reazione sproporzionata da parte dell’utente, che ha iniziato a inveire contro il personale sanitario presente.
Secondo la segnalazione elaborata dall’associazione Nessuno Tocchi Ippocrate, il paziente ha agredito verbalmente medici, personale amministrativo e infermieri. L’atmosfera tesa ha costretto una guardia giurata a intervenire, allontanando l’individuo dall’edificio per riportare la calma. Nonostante il suo allontanamento, la situazione era destinata a prendere una piega ben più grave.
La minaccia di incendio e il tempestivo intervento
Circa un’ora dopo, il paziente è tornato a sorpresa negli uffici con una bottiglia di benzina. Con un atteggiamento minaccioso, ha iniziato a cospargere il liquido infiammabile in vari punti della struttura. Fortunatamente, la prontezza della guardia giurata ha impedito il verificarsi di una tragedia. La presenza di benzina ha rapidamente creato panico tra il personale e i pazienti, costringendo tutti a evacuare l’edificio.
I fumi della benzina si sono diffusi rapidamente, riempiendo i piani superiori. Gli operatori sanitari e i pazienti hanno lasciato gli uffici in preda al panico, mentre i servizi sono stati immediatamente interrotti. Come riferito, il personale ha allertato le forze dell’ordine, cercando di gestire una situazione che rischiava di degenerare in un disastro.
La risposta delle forze dell’ordine e l’escalation della situazione
All’arrivo delle forze dell’ordine, è emerso che per procedere legalmente era necessaria una denuncia formale. Gli agenti hanno informato il personale che si trattava di una situazione che richiedeva una querela di parte, rendendo così complicato avviare un’azione d’ufficio. Nel frattempo, il pacato paziente ha fatto ritorno presso la propria auto, palesando ulteriori minacce di violenza nei confronti del personale, promettendo di investire alcuni camici bianchi.
Questo episodio sottolinea non solo i rischi associati all’assistenza sanitaria in situazioni di alta tensione, ma anche la necessità di misure di sicurezza adeguate per proteggere il personale e i pazienti in ambienti così delicati. Le autorità competenti dovranno ora valutare la questione per garantire la sicurezza all’interno delle strutture sanitarie.