Prendersi cura di un cane è una grande responsabilità; i nostri animali non possono stare soli troppo a lungo. Come comportarsi?
Un animale domestico è per sempre. Non è solo una frase fatta, ma rappresenta quel legame indissolubile che si viene a creare e resta nel corso della vita.
In particolar modo i cani hanno una grande abilità di essere espressivi e comunicativi con il padrone e le persone che gli sono attorno.
I cani con il loro fare gioviale possono essere anche di grande aiuto in campo terapeutico.
Lasciare un cane da solo per brevi periodi è inevitabile, ma tale azione deve essere intrapresa con consapevolezza e rispetto delle sue necessità.
Cosa dice la Corte di Cassazione
Secondo la Corte di Cassazione, lasciare un cane in condizioni di incuria, anche all’interno della propria abitazione, può costituire un reato, sanzionato con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10. 000 euro. La valutazione della situazione dipende dalle specifiche condizioni, come l’età, la salute e il tempo trascorso in solitudine.
Anche il disturbo della quiete pubblica può derivare dalla trascuratezza. L’abbaiare incessante di un cane, se percepito da un numero significativo di persone, può configurare questo reato, sanzionato con l’arresto fino a tre mesi o con una multa di 309 euro. Tuttavia, la normativa stabilisce che il rumore debba superare una soglia di tollerabilità che varia in base alle circostanze. Qualora il disturbo sia limitato ai vicini, non si configura come reato penale, ma le persone coinvolte possono richiedere risarcimenti per danni subiti.
Come si adatta un cane
Per determinare quanto tempo un cane possa essere lasciato solo, è necessario considerare vari fattori. Un cane che è abituato alla solitudine per brevi periodi può gradualmente adattarsi a restare da solo fino a quattro ore, tuttavia ogni situazione è distinta. I cuccioli, ad esempio, necessitano di maggiore attenzione e frequenti uscite per i bisogni. È essenziale che l’animale abbia accesso a cibo, acqua e stimoli per evitare stress o disagio. Alcuni proprietari impiegano videocamere per monitorare i propri cani da remoto e rassicurarli, ma tale soluzione deve essere valutata caso per caso.
Per concludere la legge non stabilisce un limite temporale rigido per la solitudine di un cane, bensì sottolinea che il benessere dell’animale e il rispetto per le persone circostanti devono essere considerati prioritari. Garantire un ambiente adeguato, dedicare tempo all’addestramento e organizzarsi per ridurre al minimo le ore di solitudine sono aspetti fondamentali per garantire una convivenza serena e rispettosa.