Il mondo della vela offre momenti magici e affascinanti, ma dietro ogni imbarcazione che solca le acque si nasconde un imponente lavoro di ingegneria e artigianato. Uno dei protagonisti chiave di questa storia è Persico Marine, l’azienda di Nembro che ha collaborato con il team Luna Rossa Prada Pirelli nella realizzazione degli AC75, le barche che partecipano all’ultima edizione dell’America’s Cup. Scopriamo il complesso processo di creazione di queste imbarcazioni all’avanguardia.
Il processo di costruzione dell’imbarcazione
Dalla progettazione alla realizzazione
La costruzione di una barca di alta competizione come quelle coinvolte nell’America’s Cup non si limita alla sola progettazione: è un processo articolato che richiede un lavoro di squadra intensivo e un’attenzione ai dettagli. Persico Marine, con sede in provincia di Bergamo, è all’avanguardia in questo campo, fornendo non solo imbarcazioni personalizzate ma anche supporto tecnico e operativo al team Luna Rossa.
Marcello Persico, amministratore delegato dell’azienda, sottolinea l’importanza della relazione di lungo termine con Luna Rossa, iniziata nel 2004. L’azienda è diventata un fornitore di fiducia non solo per la costruzione delle imbarcazioni, ma anche per i Foil Arm, componenti cruciali condivisi da tutti i team partecipanti. Ogni progetto dura circa un anno e inizia con test rigorosi sui materiali, segue la creazione degli stampi e culmina nella costruzione dell’imbarcazione stessa, tutte fasi che richiedono massima precisione e competenza.
Il materiale e la tecnologia impiegata
Il materiale principale utilizzato per la costruzione delle barche è il carbonio, un elemento leggero ma straordinariamente resistente. Il processo di lavorazione del carbonio è meticoloso: il materiale deve essere conservato a temperature molto basse e portato gradualmente a temperatura ambiente prima di essere tagliato. Questo metodo aiuta a preservare le proprietà del carbonio e garantire che ogni pezzo sia all’altezza degli standard elevati richiesti dalla competizione.
Il carbonio viene quindi inserito negli stampi progettati su misura e successivamente sottoposto a un processo di vulcanizzazione che ne fissa le caratteristiche. La quantità di carbonio nella costruzione è significativa, rappresentando circa l’80% della struttura dell’imbarcazione. Ogni fase della costruzione è un evento critico, dalla realizzazione degli stampi, modellati con fresatrici di oltre venti metri, alla creazione dello scafo e all’installazione delle paratie. Ogni piccola parte è pianificata e monitorata per garantire prestazioni ottimali.
Spirito di squadra e dedizione
Un impegno oltre le aspettative
Il lavoro di Persico Marine va oltre la semplice costruzione. Il team è costantemente coinvolto nel supporto e nell’assistenza a Luna Rossa, anche lavorando in momenti inaspettati, se necessario. L’atteggiamento proattivo e la dedizione del personale sono emblematici di un’azienda che si considera parte integrante del team di competizione.
La visione di ogni regata è per il team di Persico Marine un’esperienza emozionante, che racchiude sia la gioia della vittoria che la sfida delle sconfitte. La dedica al miglioramento continuo del prodotto è ciò che rende la partnership con Luna Rossa così fruttuosa e stimolante. Anche se l’imbarcazione assume la sua forma finale, il team è sempre pronto a implementare piccole migliorie e a risolvere eventuali problemi.
La preparazione per le competizioni
L’impegno di Persico Marine è focalizzato non solo sugli obiettivi a breve termine, come la Louis Vuitton Cup, ma si estende alla preparazione complessiva per la Coppa delle Cento Ghinee. Questa visione a lungo termine e la continua innovazione sono fondamentali per competere in un evento di tale portata come l’America’s Cup, dove ogni dettaglio può fare la differenza.
In sintesi, la sinergia tra Persico Marine e Luna Rossa Prada Pirelli rappresenta un perfetto esempio di collaborazione nelle competizioni veliche, dove tecnologia, creatività e impegno si uniscono per realizzare imbarcazioni che sfidano non solo le acque, ma anche i limiti della tecnologia e dell’ingegneria nautica.