Con il Vesuvio che continua a rappresentare un potenziale pericolo per la popolazione circostante, Napoli ha messo a punto un piano di evacuazione per la Zona Rossa, interessando quartieri principalmente popolati come Barra, Ponticelli e San Giovanni della VI Municipalità. Questo piano ha l’obiettivo di garantire la sicurezza di circa 37mila abitanti, che dovranno evacuare in un arco temporale di 48 ore in caso di allerta vulcanica di massimo livello. Il nuovo protocollo di emergenza, sotto la direzione dell’assessorato alla Protezione Civile e del suo assessore Edoardo Cosenza, è ora in attesa dell’approvazione finale da parte del Consiglio comunale di Napoli, dopo essere stato già approvato dal Tavolo di Pianificazione per il rischio vulcanico.
Il piano di evacuazione è stato studiato con grande attenzione, in modo da garantire una risposta rapida e coordinata. L’elaborato è strutturato su 172 pagine e dettaglia ogni aspetto dell’evacuazione. Gli abitanti verranno avvisati tramite i consueti mezzi di comunicazione in caso di allerta vulcanica, attivando la fase III della scala di emergenza. In questo frangente, ogni settore abitato della Zona Rossa è stato catalogato in 165 sezioni censuarie, delle quali 148 sono abitate, rendendo essenziale una gestione efficace nei tempi previsti.
La priorità è quella di assicurare un esodo ordinato. Gli oltre 290 gate predisposti per il controllo del flusso veicolare sono strategicamente ubicati per garantire un’uscita rapida dai quartieri a rischio, riducendo al minimo la congestione del traffico e aumentando la sicurezza per i cittadini. La scelta di dotarsi di due gate di primo livello, collocati al Centro Direzionale e in via Argine, rappresenta un passo fondamentale, poiché questi punti di snodo possono smaltire fino a 600 auto l’ora, permettendo così un regolare afflusso di veicoli verso le vie di fuga.
Le vie di fuga sono state progettate con l’obbiettivo di facilitare l’esodo sia per i residenti che per le autorità. Tra le strade principali da percorrere durante l’evacuazione, troviamo la ex SS162dir, che non solo rappresenta uno dei principali assi di mobilità, ma è anche affiancata da percorsi secondari che permettono una maggiore flessibilità. Le strade, come via Pacioli e via Volpicella, sono state scelte per le loro caratteristiche che permettono un’evacuazione fluida e senza intoppi.
Il coinvolgimento delle forze dell’ordine e delle istituzioni sanitarie è vitale. La Protezione Civile, coadiuvata da ASL e aziende di trasporto, avrà il compito di monitorare il processo e intervenire in caso di necessità. I punti di controllo distribuiranno il traffico in modo ordinato e piacevole, rendendo la situazione più gestibile e assicurando che nessuno rimanga indietro.
L’evacuazione si articola in due modalità principali: l’esodo autonomo e l’esodo assistito. Nell’ambito dell’esodo autonomo, i residenti utilizzeranno i propri mezzi di trasporto personali per dirigersi ai gate di evacuazione, transitando attraverso i punti di controllo fissati lungo il percorso. Questo modello è pensato per permettere a chi possiede un veicolo di avere maggiore libertà di movimento.
Dall’altro lato, l’esodo assistito prevede che i residenti a piedi si rechino verso fermate designate dei mezzi pubblici ANM. Qui, i bus porteranno le persone verso aree di attesa sicure, da cui navette regionali registraranno le persone e le trasferiranno verso zone di accoglienza predisposte fuori dalla pericolosa Zona Rossa. Le aree di attesa designate sono il Campo Sportivo Caduti di Brema, la Stazione Circumvesuviana Bartolo Longo e lo Stadio Comunale Ascarelli, ciascuna attrezzata per accogliere e gestire i cittadini in modo efficiente.
Il piano di evacuazione non si limita alla mera uscita dalla Zona Rossa, ma include anche misure di supporto per garantire il benessere dei cittadini durante l’evacuazione. Le informazioni contenute nel documento di Protezione Civile prevedono strutture logistiche per tendoni, assistenza sanitaria e punti di registrazione nelle aree di attesa.
L’interazione tra varie istituzioni e agenzie è cruciale per il buon funzionamento dell’intero sistema di emergenza. La Protezione Civile coordinerebbe le operazioni con le forze dell’ordine e il Sistema Nazionale di Protezione Civile per garantire che ogni aspetto, dall’assistenza medica al trasporto, sia coperto in modo esaustivo. I cittadini possono consultare il piano di evacuazione integralmente sul sito ufficiale della Protezione Civile, dove è disponibile un quadro chiaro delle modalità e procedure da seguire in caso di attivazione dell’allerta vulcanica.