In un’epoca in cui la salute e il benessere sono sempre più al centro dell’attenzione mediatica, la questione delle sostanze vietate per la perdita di peso si fa sempre più pressante. Nonostante l’intervento della trasmissione televisiva Striscia la Notizia lo scorso anno, le indagini sullo sfruttamento di pillole dimagranti contenenti sibutramina continuano a mettere in luce una situazione preoccupante. Si parla di una sostanza la cui vendita è bandita in Europa per via dei rischi significativi legati alla salute, eppure il mercato sembra fiorire, alimentato anche da figure di spicco sui social media.
Luca Abete, inviato di Striscia la Notizia, ha dedicato una parte del suo reportage a questo fenomeno, focalizzandosi su un ballerino che ha guadagnato notorietà per il suo particolare stile: danza sui tacchi a spillo. Questo ballerino non si limita a esibirsi; utilizza la sua influenza per promuovere e vendere prodotti dimagranti sui social. L’inchiesta si è rivelata cruciale per scoprire le modalità con cui avviene la vendita di queste pillole, spesso spacciate come “miracolose“.
Durante il servizio, Abete ha indossato lui stesso i tacchi per intervistare il ballerino e chiedere spiegazioni riguardo l’efficacia e la composizione delle pillole che promuove. Le analisi effettuate da Striscia hanno mostrato che i prodotti pubblicizzati non contenevano gli ingredienti naturali dichiarati sull’etichetta, bensì una sostanza altamente pericolosa: 27 milligrammi di sibutramina. Questa molecola è bandita in Europa a causa dei suoi effetti collaterali severi, tra cui il rischio di gravi eventi cardiovascolari.
La sibutramina è stata approvata in passato come farmaco per la perdita di peso, ma è stata ritirata dal mercato in molti paesi a causa delle evidenze scientifiche che ne supportano la pericolosità. La sua capacità di sopprimere l’appetito e aumentare la stimolazione metabolica può sembrare allettante per chi cerca di dimagrire velocemente. Tuttavia, l’uso della sibutramina è stato collegato a un aumento significativo del rischio di attacchi cardiaci e ictus, rendendone sconsigliato il consumo, specialmente senza supervisione medica.
Oltre ai rischi fisici, l’uso di tali sostanze vietate solleva anche interrogativi etici e legali, in quanto coinvolge la sicurezza del pubblico e la veridicità delle affermazioni fatte da influencer e venditori. La diffusione di informazioni fuorvianti sulle potenzialità di queste pillole può danneggiare non solo la salute degli individui, ma anche la loro fiducia nei professionisti del settore e nelle istituzioni preposte al controllo della sicurezza alimentare e dei farmaci.
Il caso del ballerino e dell’uso dei social media per promuovere queste pillole dimagranti evidenzia un cambiamento significativo nella promozione di prodotti per la salute. Sempre più spesso, gli influencer si trovano al centro di controversie riguardanti l’etica e la sicurezza dei prodotti che pubblicizzano. In un contesto dove le persone cercano soluzioni rapide per il dimagrimento, queste figure possono avere un impatto considerevole, influenzando le scelte e le abitudini alimentari di un vasto pubblico.
Le piattaforme di social media, purtroppo, non sempre esercitano controlli rigorosi sui contenuti pubblicitari, lasciando spazio alla diffusione di informazioni potenzialmente dannose. È responsabilità di chi gestisce queste piattaforme garantire che le campagne pubblicitarie rispettino le normative e contribuiscano a informare il pubblico su rischi reali e non su miraggi di prodotti miracolosi, contribuendo così a un’ambiente più sicuro per tutti.
Le indagini di Striscia la Notizia mettono in evidenza una questione cruciale: la necessità di maggiore vigilanza e di educazione su salute e benessere, in un’epoca in cui l’informazione è più accessibile che mai.