Pino Insegno ha deciso di attaccare frontalmente alcune testate giornalistiche, tra cui Open. Secondo le informazioni fornite da Adnkronos, l’attore e conduttore ha presentato una denuncia querela attraverso il suo legale Roberto De Vita. Nella denuncia, Insegno accusa i media di aver violato i principi di verità, di aver toccato aspetti della sua vita privata in modo inaccurato e di aver danneggiato gravemente la sua reputazione, sia artistica che professionale, con un corollario di conseguenze economiche.
Le parole di Insegno chiariscono che la sua azione legale non è solo una reazione sporadica, ma un processo in risposta a quella che lui definisce una campagna mediatica. L’attore sottolinea che i media hanno travalicato ogni confine accettabile tra informazione e diffamazione. La denuncia riguarda non solo Open, ma anche altre testate coinvolte che, secondo la sua versione, avrebbero strumentalizzato notizie e creazioni di contenuti per fini politici.
Insegno ha parlato di “rappresentazioni false e distorte” che confondono la sua vita privata con la sua carriera professionale. La questione si complica ulteriormente con l’inserimento di considerazioni politiche, sottolineando come la sua vicinanza ad alcune figure politiche, in particolare a Giorgia Meloni, abbia contribuito a questo clima ostile nei suoi confronti.
Il conduttore, noto per il suo ampio repertorio nel mondo del teatro e della televisione, afferma di sentirsi vittima di un attacco orchestrato, mirato a screditare non solo lui, ma anche il suo operato nel settore dell’intrattenimento. Un’azione che amplia il raggio d’azione delle sue contestazioni, portando a una riflessione sulla libertà di espressione e sulla responsabilità dei mezzi di informazione.
Insegno rimarca che ciò che sta avvenendo è ben oltre un confronto critico. Riconosce che ci possa essere spazio per la critica nel panorama informativo odierno, ma indica chiaramente come le sue accuse si concentrino su un trattamento di continuità che pare costruito su menzogne. L’attore sottolinea che soltanto attraverso la sua libertà d’espressione e l’esercizio della sua professione, è stato possibile per lui mantenere le proprie posizioni in ambito artistico e politico.
In un’epoca dove i confini fra cronaca e gossip si attenuano, il suo caso riporta l’attenzione su un tema scottante: quello della cattiva informazione e della sua capacità di minare la reputazione individuale e professionale. Per Insegno, è fondamentale ristabilire un equilibrio in un contesto mediatico che, a suo avviso, ha dimenticato le proprie responsabilità etiche e professionali.
Proseguendo nella sua argomentazione, Insegno evidenzia come la sua carriera, che si estende per oltre 40 anni, venga sistematicamente negata attraverso affermazioni errate. Questa cancellazione della sua storia artistica, secondo il conduttore, non giova solo a lui, ma rende vulnerabili molti professionisti del settore che potrebbero trovarsi nella medesima situazione. Un invito a riflettere sull’importanza di proteggere il proprio nome e la propria identità, specialmente in un mondo dove la reputazione può essere messa a repentaglio con un semplice clic.