Il fenomeno della pirateria rappresenta un grave ostacolo per i diritti televisivi nel calcio, mettendo a rischio le entrate dei club e delle emittenti. Recentemente, la questione è diventata ancora più urgente, dato il calo di abbonamenti e ascolti registrato da DAZN, emittente che detiene i diritti esclusivi della SERIE A fino al 2029. Per contrastare l’illegalità nella visione delle partite, le autorità stanno sviluppando strategie per sanzionare chi accede a contenuti piratati, noti colloquialmente come “pezzotto“. Oggi, in un incontro cruciale, si è discusso delle misure da adottare, includendo nuove normative e collaborazioni tra istituzioni.
La pirateria ha un impatto diretto sulle entrate delle emittenti e delle società calcistiche. Con l’avvento di piattaforme illegali che offrono la visione di eventi sportivi gratuitamente, molti utenti si rivolgono a soluzioni non autorizzate per vedere le partite. Questo comportamento lede le finanze di emittenti come DAZN, che investono ingenti somme per ottenere i diritti di trasmissione. La conseguenza è un declino nelle vendite di abbonamenti e una minore visibilità degli eventi sportivi, due fattori che mettono a repentaglio la sostenibilità economica del calcio italiano.
Nel corso delle prime giornate del campionato di Serie A, DAZN ha evidenziato un calo significativo sia nel numero di abbonamenti sia negli ascolti. Questi dati lasciano intravedere un possibile scollamento tra il costo degli abbonamenti ufficiali e l’appeal degli accessi illegali. In un mercato competitivo, dove tanti eventi sportivi sono facilmente accessibili in modalità gratuita o a costi contenuti, gli utenti si trovano in difficoltà a giustificare il costo di un abbonamento regolare.
Nella giornata odierna, si è tenuto un meeting tra Massimiliano Capitanio, Commissario di AgCom, esponenti della Guardia di Finanza e della Lega Serie A. Durante l’incontro, sono state delineate strategie di collaborazione tra le parti, mirate a rafforzare la lotta contro la pirateria. Il protocollo d’intesa prevede uno scambio di informazioni utili per l’applicazione della normativa vigente, che stabilisce penalità pecuniarie per i fruitori di contenuti piratati.
Il nuovo protocollo prevede sanzioni che vanno da 150 a 5000 euro per gli utenti che accedono a contenuti illegalmente. Le autorità hanno già bloccato oltre 1000 domini e 500 indirizzi IP associati a pratiche pirata nelle sole prime giornate di campionato. Queste azioni non solo mirano a colpire l’illegalità, ma anche a inviare un messaggio chiaro che l’accesso ai contenuti tramite modalità non autorizzate avrà delle conseguenze. Le sanzioni non devono essere percepite come una repressione, ma come una necessaria azione di legge in difesa dei diritti di chi opera in modo legittimo.
A margine del meeting, Massimiliano Capitanio ha rilasciato alcune dichiarazioni significative riguardo alla gravità della situazione legata alla pirateria. Ha affermato che non solo le sanzioni economiche sono necessarie, ma è fondamentale educare gli utenti sui rischi legati alla visione di contenuti piratati. Secondo Capitanio, “la pirateria è un reato, ed è giusto che chi ne usufruisce paghi le conseguenze.”
Gli interventi delle autorità mirano a creare un ambiente più sostenibile per il calcio in Italia. Attraverso l’implementazione di controlli più severi e la collaborazione tra organismi pubblici e privati, si spera di ridurre drasticamente il fenomeno della pirateria e proteggere le entrate delle emittenti e dei club. Con il supporto della Guardia di Finanza, le autorità intendono combattere efficacemente la pirateria, garantendo un futuro migliore per il calcio italiano e i suoi diritti TV.