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Pitti Filati 96: un'edizione tra sfide e creatività si prepara a illuminare la Fortezza da Basso - Ilvaporetto.com
Dal 28 al 30 gennaio, la Fortezza da Basso di Firenze diventerà il palcoscenico principale per Pitti Filati 96, un evento cruciale per il settore della filatura. Con la partecipazione di 114 marchi, la manifestazione si propone di presentare le novità per la collezione primavera/estate 2026. In un contesto economico non facile, le aziende partecipanti sono pronte a cercare nuovi slanci creativi per affrontare le difficoltà emerse negli ultimi anni. Il settore della filatura italiana ha registrato un calo significativo, ma l’impegno è volto a reinventarsi e trovare vie nuove per il rilancio.
Un tema centrale: corpo e spirito nell’arte della filatura
Quest’edizione di Pitti Filati si distingue anche per il suo focus sul valore della ricerca, con un’attenzione particolare al tema “Body of light.” Curato da un team di esperti tra cui Angelo Figus, Carrie Hollands e Manuela Sandroni, il nuovo spazio di ricerca mira a esplorare il legame tra corpo e spirito, richiamando una riflessione su come la materia si possa rinnovare e riscoprire. Questo approccio invita i visitatori a considerare la filatura non solo come un’attività produttiva, ma come un gesto artistico che unisce soggettività e creatività.
Oltre a questo, ci sarà anche il settore Customeasy, dedicato alla customizzazione dei tessuti, comparto sempre più apprezzato nel mondo della moda per la possibilità di personalizzare ogni singolo capo. Al suo interno, sarà possibile esplorare aspetti pratici come macchine tessili, lavaggi e ricami. Inoltre, Knitclub si concentrerà sui maglifici di alta qualità, rendendo il visitatore testimone di quanto di meglio il settore abbia da offrire.
Arte e innovazione: un binomio imperdibile
In un’atmosfera che celebra non solo il tessile ma anche l’arte, Pitti Filati accoglierà opere d’arte come quelle dell’artista argentina Florencia Martinez, la quale presenterà creazioni che utilizzano il tessuto in forme scultoree tridimensionali. Un’emozionante fusione tra arte e moda, che invita a riflettere sulla trasformazione e sul potere estetico del materiale. Altro punto significativo sarà la presenza di Tollegno 1900, dove saranno esposti speciali arazzi nati da un connubio con il Politecnico di Milano, mostrando l’approccio innovativo e progettuale che permea il settore della filatura.
In aggiunta, il salone continuerà ad approfondire i temi della cultura industriale e della sostenibilità nella moda. Il Centro di Firenze per la Moda Italiana, in collaborazione con Pitti Immagine e UniCredit, presenterà progetti formativi dedicati agli studenti. Questi percorsi formativi vogliono non solo trasmettere competenze, ma anche sensibilizzare le nuove generazioni sui temi dell’etica e della responsabilità ambientale nel mondo della moda.
La realtà del distretto pratese e le sue speranze
Tra gli espositori compaiono numerosi marchi pratesi, rappresentanti di un distretto che conta 80 aziende nel settore dei filati e oltre 2.000 addetti. Questo gruppo di imprenditori arriva alla fiera con il desiderio di mostrare i frutti della ripresa dopo l’alluvione che ha colpito la zona a novembre 2023. La crisi del settore ha costretto molte aziende a reinventarsi, ma i segnali di ripartenza sono incoraggianti.
Stefano Borsini, imprenditore e membro del comitato tecnico di Pitti Immagine, esprime un cauto ottimismo circa il futuro. Secondo analisi fornite dal centro studi di Confindustria Toscana Nord, il quarto trimestre 2024 ha visto una ripresa della produzione, attestandosi con un incremento del 4,5% rispetto all’anno precedente. Tali dati, anche se positivi, devono fare i conti con le sfide persistenti, quali l’innalzamento dei costi energetici e le problematiche legate a mercati esteri.
Gabriele Innocenti, coordinatore del gruppo produttori di filati, esprime preoccupazione per diversi indicatori economici. Tuttavia, la stabilità occupazionale osservata offre un barlume di speranza in questo contesto di difficoltà. La contrazione del fatturato del distretto nel 2023, che si attesta a 670 milioni di euro con un -10% rispetto al 2022, è un segnale da non sottovalutare, ma non spegne il desiderio di innovare e adattarsi a nuovi scenari.
Pitti Filati 96 si annuncia, quindi, come un momento fondamentale per rilanciare un settore importante per l’economia italiana e per affrontare le sfide che il futuro riserverà.