In un’ampia operazione condotta dai Carabinieri del Nas in Campania, sono emerse gravi irregolarità nel settore della ristorazione e della vendita alimentare. Nella provincia di Napoli, diversi locali, tra cui pizzerie di Giugliano, Tufino e Marigliano, sono stati denunciati per frodi in commercio. Questa situazione ha messo in luce l’importanza dei controlli sulla qualità e la tracciabilità degli alimenti, cruciali per la tutela del consumatore e la salvaguardia delle tradizioni culinarie locali.
I Carabinieri del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità hanno condotto una serie di controlli a tappeto in tutta la Campania, concentrandosi particolarmente nella provincia di Napoli. In totale, sono stati controllati 99 esercizi commerciali, comportando sanzioni per 45 di questi. Le multe accumulate ammontano a 80mila euro, segno tangibile dell’impegno delle autorità nel garantire la qualità dei prodotti alimentari venduti ai consumatori.
Nei comuni di Giugliano, Tufino e Marigliano, i Carabinieri hanno scoperto che diverse pizzerie pubblicizzavano pizze preparate con ingredienti di alta qualità, mascherando in realtà l’utilizzo di prodotti scadenti. Sorprendentemente, alcuni ristoratori affermavano di utilizzare “fiori di zucca Dop“, una denominazione riconosciuta, ma di cui l’azienda non disponeva. Questa situazione ha portato alla denuncia degli esercenti da parte delle autorità competenti per frode in commercio.
Non solo pizzerie: anche altre realtà commerciali sono state coinvolte nell’operazione. Un titolare di una ditta di conservazione di frutta e verdura a Frattaminore è stato denunciato per aver spacciato castagne albanesi come se fossero napoletane. Tale pratica non solo inganna i consumatori, ma danneggia anche l’immagine di prodotti tipici locali.
In un’ulteriore indagine, è stata segnalata una ditta operante nell’area del Parco Nazionale del Vesuvio che commercializzava pomodori del piennolo, un prodotto tipico della regione. Tuttavia, l’azienda non era registrata nel circuito di controllo né faceva parte del Consorzio di tutela per questo prodotto, il che solleva serie preoccupazioni sulla qualità e l’autenticità degli alimenti offerti.
Le operazioni dei Carabinieri del Nas non si sono limitate alla provincia di Napoli. Anche nella provincia di Avellino sono state effettuate verifiche approfondite. A Forino, i militari hanno sequestrato 65 chili di prodotti alimentari, tra cui guanciale, soppressate e caciocavalli, tutti privi delle necessarie indicazioni di tracciaibilità. Questo sottolinea l’importanza della provenienza e della qualità dei prodotti in un mercato sempre più attento alle esigenze dei consumatori.
Nello stesso contesto, a Taurasi, sono stati confiscati 17.200 litri di vino sfuso e altri 4mila litri di vino imbottigliato, anche questi privi di indicazioni adeguate sulla provenienza. Tali irregolarità non solo violano le leggi sulla sicurezza alimentare, ma compromettono anche l’intero settore vinicolo locale, dove la reputazione è fondamentale.
Infine, i controlli si sono estesi anche nel Beneventano. A San Giorgio del Sannio, i Carabinieri hanno sequestrato 400 litri di olio per mancanza di tracciabilità. Inoltre, in quattro pescherie della stessa località, sono stati tolti dal mercato circa 100 chili di prodotti ittici privi di indicazioni chiare sulla loro provenienza. Questi fatti evidenziano come la frode alimentare non riguardi solo il settore della ristorazione ma si estenda anche a altri comparti fondamentali per l’economia locale.
In sintesi, l’operazione dei Carabinieri del Nas in Campania ha messo in luce pratiche illecite e irregolarità significative. La lotta contro la frode alimentare è un obiettivo prioritario per proteggere i consumatori e preservare i prodotti tipici della regione.