A Napoli, il quartiere Vomero è diventato teatro di un curioso, e al contempo preoccupante, fenomeno: il bucare le ruote delle auto parcheggiate in modo illegale. Negli ultimi giorni, residenti e attivisti hanno segnalato una serie di casi che sollevano interrogativi su comportamento e sicurezza nel quartiere. In questo scenario, Fabio Procaccin, un noto attivista civico, ha attentamente monitorato il problema e lanciato l’allerta, coinvolgendo anche le autorità competenti.
L’ultimo episodio segnalato ha visto protagonista un’auto parcheggiata illecitamente in via Renato Lordi, in prossimità di piazzetta Fuga e di una scuola media statale. L’auto, in sosta su strisce gialle destinate ai disabili, aveva una ruota anteriore completamente bucata. Questo evento rappresenta il terzo caso simile in un arco temporale di appena tre giorni, evidenziando un modus operandi che si sta facendo sempre più palese. Precedentemente, sono stati riscontrati episodi simili in altre aree di Vomero, come via Pigna e via Caldieri. Tali azioni hanno suscitato uno spirito di comunità tra i residenti, alcuni dei quali hanno iniziato a soprannominare l’autore di questi vandalismi “Foraman” per il modo in cui opera.
L’atto di forare pneumatici, nonostante venga condannato come un atto vandalico, sembra essere una risposta diretta alla crescente inciviltà associata ai parcheggi abusivi nel quartiere. Nonostante il dibattito acceso intorno alla giustificazione o meno di tali atti, resta il fatto che danneggiare la proprietà altrui non rappresenta mai una soluzione sostenibile per affrontare un problema civico.
Le reazioni degli abitanti del Vomero sono variegate: mentre qualcuno giustifica in parte questi gesti come un modo per affrontare la sosta selvaggia, altri enfatizzano la necessità di tutelare il bene collettivo evitando azioni che possano sfociare in dinamiche vendicative. “Non dategli visibilità o soprannomi,” commenta un’utente sui social, sottolineando che l’attenzione potrebbe non fare altro che alimentare l’ego del presunto vandalo. Le posizioni divergono così tra chi considera questo comportamento come giustificato e chi lo condanna senza riserve, sottolineando che la correzione dei comportamenti scorretti deve avvenire attraverso canali legali e istituzionali.
Il dibattito si intreccia, quindi, con la questione della percorribilità della legge e dell’efficacia delle autorità nel garantire il rispetto delle normative stradali. Il fenomeno solleva interrogativi sulla qualità della vita nel quartiere, dove l’occupazione abusiva degli spazi pubblici sembra aver raggiunto livelli tali da necessitare interventi più incisivi da parte delle istituzioni preposte.
Fabio Procaccin, attivista civico e denuncia delle problematiche del Vomero, ha commentato l’ultimo episodio di foratura di pneumatici, esprimendo la sua preoccupazione per la deriva che ha assunto la situazione. “Saranno stati, ancora una volta, i gesti di Foraman?” si domanda, mettendo in evidenza la spirale di insoddisfazione e impotenza che spinge qualcuno ad adottare metodi di protesta tanto radicali.
Procaccin mette in guardia sul fatto che questi episodi non sono semplici coincidenze, ma segnale di un malcontento profondo rispetto alla gestione del territorio. Il problema della sosta selvaggia, secondo lui, riflette una mancanza di controlli e una carenza di risorse dedicate alla sicurezza stradale. “La politica, a tutti i livelli, deve intervenire in modo serio e sistematico,” afferma, sottolineando come atteggiamenti del genere possano trasformarsi in comportamenti normalizzati all’interno della comunità.
Molti cominciano a chiedere interventi risolutivi da parte delle autorità, citando l’importanza di regole più stringenti in materia di sosta e una presenza più attiva degli agenti di polizia. La sensazione è che il fenomeno del “Foraman” non sia solo un problema di vandalismo, ma una chiamata alla responsabilità collettiva su come ci si comporta in ambito urbano.