Polemica sul rigore non assegnato: il caso Kossonou in Cagliari-Atalanta

Il recente match tra Cagliari e Atalanta ha sollevato un vespaio di polemiche riguardo a un episodio controverso che ha avuto luogo nel primo tempo. L’azione in questione è stata al centro di discussioni tra tifosi, esperti di calcio e commentatori, in particolare per non aver portato all’assegnazione di un rigore dopo un tocco di braccio di Kossonou. Questo incidente, sotto il punteggio di 0-0, ha messo in luce nuovamente gli aspetti controversi delle decisioni arbitrali e l’importanza della VAR.

L’episodio controverso

Il momento incriminato si è verificato al 25° minuto della partita, quando il giocatore dell’Atalanta Kossonou è intervenuto su un cross del compagno Deiola. L’intervento di Kossonou, avvenuto in scivolata con il braccio alto e lontano dal corpo, ha portato a un tocco irregolare del pallone. Nonostante la chiara posizione del braccio, l’arbitro Abisso ha deciso di non fischiare il rigore, mentre la Sala VAR ha confermato questa scelta. Questa decisione ha immediatamente suscitato reazioni vivaci da parte dei tifosi e degli esperti del settore, evidenziando un possibile errore di valutazione.

L’assistente dell’arbitro ha commentato che il difensore dell’Atalanta ha toccato il pallone con il braccio, ma ha giustificato la sua posizione affermando che Kossonou era in caduta al momento dell’impatto. La Sala VAR ha quindi approvato questa lettura dell’azione, stabilendo che l’intervento non fosse punibile. Tuttavia, questa scelta ha trovato la contrarietà di molti, che sostengono l’evidente irregolarità commessa.

La valutazione dell’episodio da parte degli esperti

Nella trasmissione Open Var, Mauro Tonolini della CAN ha discusso approfonditamente l’episodio, definendolo un errore sia da parte dell’arbitro che da parte della Sala VAR. Secondo Tonolini, l’attitudine di Kossonou nel tentativo di deviare il cross di Deiola altrove sarebbe stata sanzionabile. La sua posizione, con il braccio già sollevato al di sopra delle spalle prima dell’arrivo del pallone, avrebbe dovuto indurre a una valutazione più rigorosa della situazione.

La spiegazione di Tonolini ha aggiunto peso alla critica mossa nei confronti dell’operato arbitrale, sottolineando l’importanza di una maggiore attenzione alle regole del gioco. Il fatto di avere il braccio in una posizione così esposta implica, secondo lui, una consapevolezza del rischio. La sensazione generale è che episodi del genere possano mettere in discussione l’affidabilità delle decisioni prese in campo e l’uso della tecnologia VAR, fondamentale in situazioni delicate come questa.

Reazioni e prospettive future

Le reazioni alla decisione di non fischiare il rigore sono state immediate, con la discussione che si è protratta anche dopo la fine del match. Molti tifosi e analisti hanno espresso la loro opinione, alimentando un dibattito che tocca i principi stessi del calcio e della giustizia sportiva. La sensazione che attanaglia gran parte della community calcistica è che, a fronte di regole sempre più chiare riguardo ai tocchi di braccio, venga dovuta una maggiore coerenza nelle decisioni arbitrali.

La questione solleva anche interrogativi rispetto alla formazione degli arbitri e all’uso della tecnologia nel calcio moderno. L’adeguata preparazione di arbitri e assistenti è fondamentale per garantire che situazioni del genere non rimangano in discussione, ma siano invece gestite con precisione e riguardo. Resta da vedere se le autorità calcistiche prenderanno in considerazione queste critiche, che vanno oltre il match specifico e riguardano il futuro del gioco stesso.

Published by
Valerio Bottini