Le recenti tensioni nel mondo del pugilato italiano hanno catturato l’attenzione di media e appassionati. Al centro della disputa troviamo Angela Carini, che ha interrotto il suo incontro con Imane Khelif a Parigi, lasciando emergere una serie di polemiche e dichiarazioni pesanti. Khelif, medaglia d’oro, è stata sotto scrutinio per presunti livelli di testosterone e per una controversia riguardante la sua identità di genere, argomenti che hanno sollevato molte domande e divisioni all’interno della squadra. In questo contesto, Carini ha condiviso la sua esperienza, scatenando reazioni da parte delle sue compagne di Nazionale.
Angela Carini racconta la sua esperienza sul ring
Angela Carini, in un’intervista rilasciata a Repubblica, ha riflettuto sull’intenso incontro con Imane Khelif, che si è concluso in pochi secondi. L’atleta ha sottolineato che, nonostante le difficoltà , non avrebbe voluto esprimere giudizi su Khelif, ribadendo che la rivalità dovrebbe rimanere sul ring e non influenzare le opinioni personali. Tuttavia, Carini ha evidenziato l’assenza di supporto da parte delle sue compagne di squadra durante la preparazione e il match, una situazione che ha definito profondamente dolorosa. “Nessuna ha teso una mano verso di me”, ha dichiarato, rivelando il suo senso di isolamento.
Inoltre, Carini ha descritto la notte antecedente all’incontro, menzionando la conversazione con sua madre deceduta e i sacrifici necessari per arrivare a quel momento. Ha ammesso che, nonostante la sua lunga carriera, il colpo che ha subito durante il match l’ha costretta a fermarsi, segnalando l’importanza di affrontare i propri limiti anche in uno sport così competitivo. “Ho sentito il bisogno di fermarmi”, ha dichiarato, esprimendo un forte senso di vulnerabilità di fronte alle aspettative e alla competizione.
La risposta delle compagne di Nazionale
Le dichiarazioni di Carini hanno suscitato un’immediata reazione da parte delle sue compagne di Nazionale. In particolare, Irma Testa ha utilizzato i social per replicare, mettendo in discussione il comportamento della pugile. Ha criticato la scelta di Carini di isolarsi dalla squadra, evidenziando che, nonostante fossero in cinque in stanza, Carini aveva preferito cambiare alloggio dopo poco tempo. Testa ha affermato: “Non l’abbiamo mai vista, non ha mai cenato o pranzato con noi”, insinuando che l’atteggiamento di Carini avrebbe contribuito alla sua mancanza di supporto.
Le parole di Testa sono state seguite da quelle di Sirine Charaabi, che ha espresso un parere simile, accusando Carini di avere un approccio egoistico nei confronti del gruppo. Charaabi ha sottolineato che il suo concept di squadra non rispecchiava l’unità e la solidarietà che contraddistinguono il National Team. La pugile ha evidenziato come un miglior rapporto tra le compagne di squadra potrebbe aver evitato le attuali polemiche, suggerendo che, in una vera famiglia sportiva, ci si sostiene nei momenti difficili.
Dominata da tensioni e incomprensioni, la situazione tra Carini e le sue compagne di Nazionale sta sollevando interrogativi sulla cultura del supporto e della solidarietà nel pugilato italiano. Dettagli sull’accaduto continuano a emergere, contribuendo a un dibattito che rischia di coinvolgere il panorama sportivo ben oltre il ring.