Una forte polemica ha coinvolto i tifosi del SSC Napoli dopo un episodio controverso accaduto durante una partita. Umberto Chiariello, noto giornalista e conduttore della trasmissione “A Pranzo con Umberto Chiariello” su CRC, ha espresso il suo punto di vista in merito durante la trasmissione, sollevando domande su comportamenti inaccettabili legati alla cultura calcistica e alle responsabilità collettive.
L’episodio che ha scatenato la polemica
Offesa alla memoria di Totò Schillaci
Chiariello ha affrontato il tema di un episodio avvenuto allo Stadium che ha coinvolto un tifoso del Napoli che ha offeso la memoria di Totò Schillaci. Ha fatto riferimento a un video inviato da un amico, nel quale si sente chiaramente una voce solitaria che grida “Munnezz” dal settore ospiti. Questo gesto, avvenuto nel contesto di un silenzio rispettoso da parte degli altri spettatori, ha scioccato l’opinione pubblica e ha portato a riflessioni profonde sulla cultura calcistica e sui comportamenti inaccettabili nel tifo.
Chiariello ha sottolineato il suo “inorridimento e allibimento” non solo per le parole pronunciate, ma anche per la mancanza di reazione da parte degli altri tifosi, che avrebbero dovuto intervenire e isolare il colpevole. Ha poi messo in discussione l’efficacia dei controlli di sicurezza e delle telecamere nello stadio, chiedendo perché non siano state utilizzate per identificare l’individuo responsabile dell’affronto.
La responsabilità penale e il colpevole
La difesa della comunità napoletana
Umberto Chiariello ha fatto riferimento al concetto di responsabilità individuale in materia penale, riportando un’idea fondamentale espressa da Jean-Jacques Rousseau nel suo “Contratto Sociale”. La proprietà privata, secondo Rousseau, è subentrata alla collettività, che ora non può più sentirsi in dovere di tollerare comportamenti scorretti e offensivi. Chiariello ha richiesto un intervento deciso da parte delle autorità competenti per individuare l’autore di questo gesto, difendendo così l’onore della comunità napoletana.
Secondo Chiariello, l’autore dell’offesa non rappresenta Napoli, anzi, ha recato danno a tutti coloro che amano Totò Schillaci e gli altri grandi giocatori del passato, come Gianluca Vialli e Paolo Rossi. Il focus deve essere rivolto a isolare e punire chi si permette di infangare la memoria di icone del calcio, piuttosto che amplificare le colpe di una comunità intera per il gesto di un singolo.
L’appello alla solidarietà e all’unità
Napoli e il legame con le sue leggende calcistiche
Nel suo intervento, Chiariello ha anche richiamato la figura di Diego Armando Maradona, simbolo indiscusso della cultura calcistica partenopea. Ha evocato l’immagine di Maradona che, dal cielo, avrebbe accolto Schillaci come uomo del Sud, sottolineando la forte identità che unisce i tifosi napoletani in un comune affetto per i loro beniamini.
Questo episodio ha scatenato una riflessione profonda sulla necessità di rispondere a tali atti con unità e solidarietà, affermando che tali gesti non devono minare la dignità della comunità. La previsione di Chiariello è che il comportamento di un singolo non debba compromettere l’immagine di un’intera tifoseria, che è orgogliosa delle sue tradizioni e dei suoi idoli.
Concludendo, l’intervento di Chiariello ha lanciato un forte messaggio: l’amore per il Napoli e i suoi miti deve prevalere su atti di viltà e ingratitudine, e spetta alla comunità farsi portavoce di questi valori e proteggere la memoria di chi ha contribuito a scrivere la storia del club.