L’organizzazione di un matrimonio all’Archivio di Stato di Napoli ha riacceso un acceso dibattito sul rispetto dei luoghi di cultura. La vicenda è emersa dopo la festa tenutasi il 7 dicembre, che ha coinvolto centinaia di invitati tra volumi antichi e affreschi preziosi. Il direttore generale degli Archivi, Antonio Tarasco, è intervenuto, avviando un sopralluogo per verificare l’integrità dei beni culturali coinvolti. Ma le famiglie degli sposi si dichiarano tranquille, sostenendo di aver rispettato tutte le normative per salvaguardare il luogo.
Il sopralluogo e le polemiche del ministero
Dopo le sollevazioni di alcune sigle della Funzione Pubblica, il direttore generale Archivi del Ministero della Cultura, Antonio Tarasco, ha annunciato l’inizio di un’ispezione degli ambienti dell’Archivio di Stato di Napoli. Questo sopralluogo è stato avviato in seguito alle proteste legate alla celebrazione di un matrimonio, durante la quale sono stati utilizzati effetti speciali, come fumi artificiali, candele e torce. Tali elementi ledono la preservazione del patrimonio culturale, creando un clima di allerta tra esperti e istituzioni.
Tarasco ha anche inviato una lettera alla direttrice dell’Archivio, Candida Carrino, richiedendo chiarimenti urgenti riguardanti non solo il matrimonio, ma anche altri eventi pubblici recenti che si sono svolti nei medesimi spazi. L’intento è quello di stabilire regole più rigide per l’approvazione di eventi futuri, assicurando che il decoro e la dignità del luogo vengano sempre rispettati. La nota del direttore generale ha sottolineato che celebrazioni come queste sono ammesse solo nel rispetto della normativa vigente e dei luoghi che le ospitano.
La posizione degli sposi e delle loro famiglie
Nel bel mezzo di queste controversie, i due neosposi stanno preparando la loro luna di miele, allontanandosi da Napoli e dalle polemiche accumulate. I genitori degli sposi si dicono sereni e rassicurano che, per tutta la durata delle celebrazioni, sono state adottate tutte le misure necessarie per garantire il rispetto del prezioso patrimonio culturale. Provenienti da famiglie di professionisti di alto profilo, i genitori hanno scelto l’Archivio di Stato come location per scoprire e valorizzare uno spazio culturale per molti sconosciuto.
Le famiglie di entrambi gli sposi hanno dichiarato di aver rispettato gli spazi, che per molti amici erano una novità assoluta. La celebrazione, quindi, non è stata percepita come un abuso, ma piuttosto come un’opportunità per avvicinare il pubblico a un luogo di grande valore artistico e culturale. I genitori esprimono infatti la convinzione che sia importante utilizzare i beni culturali in modo appropriato, affinché possano essere mantenuti e preservati nel tempo.
Gli eventi passati e le possibili conseguenze
Le famiglie coinvolte nella vicenda hanno recentemente interagito con la direttrice dell’Archivio, confermando un clima di serena collaborazione. Secondo quanto diffuso, l’organizzazione del matrimonio seguiva un “copione” concordato con attenzione già dal mese di marzo. Ciò porta a sottolineare che l’evento non è stata una sorpresa, ma un’attività pianificata all’interno di un contesto normativo esistente.
Va notato che l’Archivio di Stato di Napoli ha già ospitato eventi in passato, come cocktail e ricevimenti, tutti condotti in modo compatibile con le sue funzioni istituzionali. Recentemente, la struttura è stata anche protagonista di un’iniziativa legata al mondo dell’editoria e ha avuto visibilità per gli eventi che si collocano in una cornice di promozione culturale. La vicenda solleva interrogativi su come gestire al meglio tali spazi culturali, bilanciando la loro funzionalità come sedi di eventi pubblici e il rispetto della loro integrità storica.
Con il sopralluogo avviato e le forti polemiche in corso, sarà interessante capire come evolverà la situazione e se emergeranno decisioni significative in materia di fruizione degli spazi archivi pubblici.