A Pomigliano d’Arco, la questione della rimozione di un edificio situato tra via Ugo Gobbato e via Carmine Guadagno si è trasformata in un vero e proprio caso di incomprensibile attesa. I residenti del quartiere sono stanchi e chiedono che il loro diritto alla sicurezza venga finalmente rispettato, dopo due decenni di promesse non mantenute e di interventi rimandati. Analizziamo la cronistoria degli eventi che hanno preceduto questa situazione e le azioni intraprese senza risultati concreti.
Un percorso tortuoso: le richieste dei cittadini
L’11 gennaio 2022, la situazione ha subito una svolta tragica con la morte della proprietaria dell’immobile in questione, una notizia che ha complicato ulteriormente le procedure di abbattimento necessarie. Sin dal 2022, la pericolosità di questo edificio è stata segnalata in diverse occasioni. Il 27 giugno 2022, un incontro presso il comando della Polizia Municipale con il comandante e il consigliere comunale Antonio Avilio ha evidenziato i rischi per la sicurezza dei cittadini. La risposta dei rappresentanti dell’amministrazione è stata inconcludente, nonostante le segnalazioni giunte dai residenti.
Il 2 luglio 2022, i cittadini hanno formalizzato la loro richiesta di abbattimento tramite una lettera inviata al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente. Il successivo incontro con la dirigente dell’Ufficio tecnico il 14 luglio ha portato solo a ulteriori promesse ma non a misure concrete. Gli appelli dei cittadini, uniti dalla preoccupazione per la loro sicurezza, sono proseguiti con l’invio di comunicazioni e pec ai vari uffici del Comune nel tentativo di ottenere una risposta definitiva.
Molti residenti sono rimasti colpiti dall’inerzia dell’amministrazione, che ha faticato a prendere in mano una situazione che richiedeva la massima urgenza. La questione è diventata sempre più pressante quando il 22 novembre 2022 il consigliere Avilio ha presentato un’interrogazione scritta, sollecitando l’amministrazione a prendere in considerazione l’abbattimento della struttura. Il 28 dicembre dello stesso anno, il Sindaco Gianluca Del Mastro ha fornito una risposta che chiariva l’intenzione di avviare la procedura necessaria per la demolizione, ma nulla di concreto è seguito.
I costi della demolizione e l’inerzia burocratica
L’amministrazione ha appurato che l’operazione di demolizione avrebbe richiesto una spesa di 45.000 euro, cifra da non sottovalutare in un bilancio comunale che, negli anni, ha dimostrato di avere difficoltà a trovare risorse per risolvere problematiche di questo tipo. Al termine del 2022, il Sindaco ha comunicato l’intenzione di stanziare 200.000 euro nel bilancio 2023/25 per affrontare non solo il caso specifico dell’edificio di Pomigliano ma anche altre situazioni simili. Tuttavia, anche dopo questi impegni, i cittadini non hanno visto alcun intervento risolutivo.
La lunga serie di interrogazioni e comunicazioni non ha portato risultati soddisfacenti. L’assessore ha continuato a ribadire la necessità di avviare un’azione sostitutiva nel caso in cui gli eredi della proprietaria non ottemperassero alle richieste, tutto tramite un’amministrazione caratterizzata da un forte immobilismo. Questo tempo di attesa ha suscitato frustrazione tra i residenti, consapevoli che il rischio per la loro sicurezza continua ad aumentare. Nell’ottobre 2023, la questione è stata nuovamente sollevata con un’interrogazione, ma la risposta è stata simile alle precedenti: l’amministrazione è al lavoro, ma senza risultati concreti.
La mobilitazione dei cittadini e le richieste di sicurezza
A settembre 2023, una segnalazione dai cittadini ha portato alla chiusura temporanea della strada per garantire la sicurezza. Tuttavia, dopo un anno dalla prima comunicazione ufficiale, nessuna azione concreta è stata intrapresa per risolvere il problema della struttura pericolante. La pazienza dei residenti è stata posta a dura prova, tanto che hanno richiesto un incontro con il comandante della Polizia Municipale per discutere la situazione.
Oggi, la svolta auspicata dai cittadini sembra lontana. Le richieste dei residenti per un’azione immediata non possono più attendere. Serve un intervento che non solo preveda la demolizione del manufatto, ma anche una strategia di miglioramento della viabilità e della sicurezza in quella zona. È fondamentale agire con urgenza per evitare ulteriori ritardi e garantire che Pomigliano d’Arco non sia più considerata una cittadina di “serie B”.
L’attesa di quasi vent’anni ha portato a una perdita di fiducia nelle istituzioni, una situazione che deve necessariamente cambiare. La rimozione di questo pericolo è solo il primo passo verso il ristabilimento della sicurezza e della serenità per i cittadini di Pomigliano d’Arco.