La recente attivazione della commissione prefettizia d’accesso nel Comune di Pomigliano d’Arco rappresenta un passo cruciale per il rafforzamento della legalità in un territorio in cui le ombre della criminalità organizzata si fanno sentire. Questa decisione è stata accolta con favore da una parte della politica, con la deputata del Movimento 5 Stelle, Carmela Auriemma, che ha sollecitato queste misure e messo in guardia riguardo a una possibile infiltrazione mafiosa. La situazione attuale ha riacceso l’attenzione su eventi passati e sulla necessità di un’analisi approfondita delle operazioni edilizie e dei permessi concessi nel comune.
Le dichiarazioni della deputata Auriemma
Carmela Auriemma ha espresso soddisfazione per l’insediamento della commissione, sottolineando come questa mossa rappresenti una risposta necessaria contro l’incubo dell’infiltrazione mafiosa. Auriemma ha evidenziato che anche un semplice sospetto di attività criminale deve essere preso sul serio, supremo avvertimento che è giunto a gran voce. La deputata ha specificato che le precedenti dichiarazioni del sindaco Russo, che sosteneva che “la mafia a Pomigliano non esiste”, sono da considerarsi non solo inaccurate, ma anche potenzialmente dannose per la lotta alla criminalità organizzata.
La delibera della commissione non è semplicemente una risposta a richieste politiche, ma una chiamata all’azione necessaria, in un contesto dove la legalità deve essere prioritaria. Auriemma stava già cercando di attirare l’attenzione del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, affinché intraprendesse azioni concrete in collaborazione con la prefettura. Secondo la parlamentare, queste misure sono fondamentali per garantire che Pomigliano d’Arco non cada preda di dinamiche illegali che possono compromettere la sicurezza e il benessere della comunità.
Le inchieste e le problematiche edilizie
Le preoccupazioni espresse dalla deputata si allacciano a precedenti inchieste giornalistiche, in particolare da Fanpage, che hanno portato alla luce possibili irregolarità nel settore edilizio di Pomigliano. In particolare, l’attenzione è stata rivolta all’ex capo della polizia municipale, Luigi Maiello, il quale avrebbe affrontato un’opposizione significativa dall’amministrazione per le sue indagini sul conferimento di permessi di costruire. Questa situazione ha generato speculazioni su come la legalità nella gestione del territorio possa essere compromessa.
Le vicende legate alla Piramide S.r.l., un’azienda che ha ricevuto permessi di costruire nonostante un’interdittiva antimafia nel 2017, evidenziano ulteriormente la necessità di vigilanza. La società, apparentemente legata al clan Foria, ha visto un suo cantiere sequestrato per attività sospette. La concessione di permessi in momenti così delicati ha alimentato il sospetto che ci sia qualcosa di più profondo da indagare, dove la legalità sembra essere stata messa da parte a favore di interessi poco chiari.
Necessità di trasparenza e vigilanza
L’insediamento della commissione rappresenta una chance per riportare l’attenzione sulla questione della legalità nei procedimenti edilizi e nei rapporti tra l’amministrazione e le imprese locali. Mantenere i riflettori puntati su eventuali irregolarità è imprescindibile per assicurare che Pomigliano d’Arco possa procedere attraverso un sentiero di correttezza e legittimità. La qualità della governance locale non può essere disgiunta dalla lotta alle infiltrazioni mafiose, bensì deve costituire una parte integrante della strategia di sviluppo e sicurezza territoriale.
La presenza della commissione offre l’opportunità di fare chiarezza su queste problematiche, sostenere pratiche virtuose e promuovere una riflessione sulla necessità di costruire un futuro libero da interessi criminali. A questo punto, è fondamentale che le istituzioni collaborino per garantire la sicurezza e la legalità a Pomigliano d’Arco, coinvolgendo cittadini e associazioni per una rete di protezione contro la criminalità.