Pomigliano d’Arco, storicamente legata alla salute e al benessere dei suoi cittadini, si trova ora al centro di un’importante questione riguardante la costruzione di presidi ospedalieri fondamentali. La vice presidente del Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, ha sollevato interrogativi sull’andamento dei lavori per la realizzazione di un ospedale di comunità, una casa di comunità e una centrale operativa territoriale, evidenziando una stagnazione che desta non poche preoccupazioni. I dettagli di questo progetto, annunciato con grande entusiasmo, sembrano ora essere in una fase di stallo.
Un progetto atteso da anni
Da tempo i cittadini di Pomigliano d’Arco manifestano la volontà di vedere concretizzarsi un progetto atteso da decenni. La realizzazione di nuove strutture sanitarie è essenziale per garantire un servizio sanitario adeguato a una comunità in crescita. “Sono decenni che lo attendiamo”, ha affermato Ciarambino, sottolineando l’importanza che questi presidi rivestono per la popolazione. Il progetto, avviato attraverso una mozione dell’ottobre 2021, ha ottenuto l’approvazione della Giunta comunale nel maggio 2022, ma il cammino verso la sua completa realizzazione sembra ora incagliato.
Le strutture previste, circa 20 posti letto, ambulatori specialistici e tecnologie diagnostiche all’avanguardia, rappresentano una risposta concreta alle necessità sanitarie degli abitanti e si inseriscono perfettamente nel contesto di un territorio caratterizzato da un’intensa attività industriale. Tuttavia, il mancato avanzamento delle opere suscita dubbi e frustrazioni, spingendo Ciarambino a richiedere chiarimenti sulle motivazioni alla base di questo rallentamento.
L’iter lavorativo e i fondi del Pnrr
La storia di questo progetto è segnata non solo dall’attesa della comunità, ma anche da una serie di passaggi burocratici che sembrano essersi arenati. “La scorsa amministrazione comunale ha già concesso all’ASL Na 3 Sud un’area in via Nazionale delle Puglie per realizzare le strutture”, ha precisato Ciarambino, gettando luce sulle somme investite e le procedure seguite fino a ora. Nonostante l’ASL abbia, inizialmente, avviato l’iter e completato gli adempimenti necessari, i lavori da un certo momento in poi sembrano essere completamente fermi.
La vice presidente ha evidenziato che il progetto è finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mette a disposizione 5 milioni di euro per realizzare queste nuove strutture. La Missione 6, dedicata alla salute, offre opportunità senza precedenti per potenziare l’assistenza sanitaria nella regione, ma c’è il rischio concreto di perdere questi fondi se i lavori non iniziano e non vengono completati entro i termini stabiliti.
L’urgenza di una risposta
Sin da subito, la questione ha sollevato risposte emotive tra i cittadini. La complessità del contesto locale, caratterizzato da una forte presenza di industrie e da pressioni ambientali che rendono necessaria una risposta rapida in termini di salute, richiede un’attenzione particolare. “I cittadini di Pomigliano non possono vedersi negata questa opportunità”, ha affermato Ciarambino, lanciando un appello chiaro verso le autorità competenti affinché si facciano carico della situazione.
L’urgenza di avviare i lavori si fa sempre più pressante: l’adeguamento ai tempi prefissati dal Pnrr è cruciale, e un eventuale ritardo potrebbe significare non solo la perdita dei finanziamenti, ma anche l’inasprimento delle difficoltà nella gestione del sistema sanitario locale già sotto pressione. L’interrogazione presentata intende proprio chiarire i motivi di questa paralisi e stimolare un’accelerazione nelle decisioni e nelle azioni necessarie per garantire che Pomigliano d’Arco possa finalmente disporre delle strutture sanitarie che merita.