Nel cuore di Pompei, le campagne di scavo continuano a rivelare affascinanti scoperti che portano alla luce non solo la storia, ma anche l’evoluzione culturale e sociale degli antichi Romani. Recentemente, un edificio che si distingue per la sua particolare architettura e decorazioni ha catturato l’attenzione degli studiosi e dei visitatori. Si tratta di una piccola casa senza atrio, affrescata con scene di grande impatto visivo, e definita dal direttore dell’area archeologica, Gabriel Zuchtriegel, come un esempio straordinario di archeologia pubblica.
La casa senza atrio: un raro rinvenimento
La scoperta della nuova casa nell’insula dei Casti Amanti ha sorpreso gli archeologi per la sua struttura insolita. Contrariamente alle tradizionali dimore pompeiane, caratterizzate da atri spaziosi e vasche di raccolta dell’acqua, questa abitazione è priva di atrio, una scelta che sembra riflettere i mutamenti di stile di vita e di esigenze abitative della società romana nel I secolo d.C. Questo aspetto incita a interrogarsi sulle motivazioni dietro alla progettazione di spazi più ristretti, adattati a nuove forme di vita e socializzazione.
Il termine inglese “tiny house” riassume bene la filosofia di questo tipo di abitazione: piccoli spazi, ma riccamente decorati. Il ritrovamento è significativo non solo per l’architettura, ma anche per il modo in cui permette di apprezzare la versatilità degli antichi Romani nell’utilizzare gli spazi, indicativo di una cultura affascinante e complessa. L’assenza di un atrio potrebbe indicare una scelta mirata legata a un cambio di status sociale dei residenti, o a un bisogno di razionalizzare gli spazi in un contesto urbano in evoluzione.
Decorazioni parietali e affreschi straordinari
Una delle caratteristiche più celebri di questa casa è l’alta qualità delle sue decorazioni. Anche se le dimensioni sono limitate, gli affreschi presenti sulle pareti sono di una bellezza e di un’accuratezza tali da richiamare le opere delle abitazioni più illustri di Pompei, come la Casa dei Pittori al Lavoro. Tra i vari affreschi, spicca quello che rappresenta il mito di Ippolito e Fedra, motivo per cui la casa è stata provvisoriamente denominata “Casa di Fedra”.
Oltre a questa rappresentazione, alcune pareti presentano altre scene mitologiche che includono un’affascinante illustrazione di un symplegma tra un satiro e una ninfa e un affresco rappresentante una possibile coppia divina, identificabile in Venere e Adone. Tuttavia, il tempo e le esplorazioni effettuate nei secoli passati, in particolare quelle borboniche, hanno lasciato segni visibili di degrado su alcuni di questi affreschi, rendendo urgente la necessità di operazioni di recupero e restauro.
La scoperta non si limita a splendidi affreschi, poiché il cortile interno include una grande vasca con pareti dipinte di rosso che offre ulteriori indizi sulla vita quotidiana degli antichi pompeiani. In aggiunta, sono stati rinvenuti diversi oggetti rituali, tra cui un bruciaprofumi e una lucerna, che pongono interrogativi sul significato e sui riti praticati dai residenti della casa prima della catastrofica eruzione del 79 d.C.
Un esempio di archeologia pubblica
Il direttore del Parco Archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ha sottolineato l’importanza di questa scoperta nel contesto dell’archeologia pubblica, che promuove un approccio integrato alla preservazione e alla fruizione del patrimonio archeologico. Zuchtriegel ha spiegato che questa forma di archeologia non si limita alla ricerca e al restauro, ma include anche la creazione di un circuito virtuoso che consente al pubblico di interagire con la storia.
La presenza costante di archeologi e restauratori durante le campagne di scavo a Pompei offre ai visitatori l’opportunità di osservare direttamente il lavoro di restauro e il processo di conservazione, rendendo l’esperienza culturale molto più coinvolgente. Attraverso queste attività , si intende sensibilizzare le persone sulla necessità di salvaguardare i segni del passaggio delle generazioni che ci hanno preceduto, affinché le storie di Pompei possano continuare a vivere nel tempo.