Un documento recentemente rinvenuto a Somma Vesuviana sta sollevando dubbi e preoccupazioni circa il futuro del Gruppo Dema. In esso, si trovano delle slide che delineano un nuovo piano industriale proposto dal gruppo Adler, potenziale acquirente dell’azienda. Se le informazioni contenute nel documento saranno confermate, avremo l’avvio di una ristrutturazione che potrebbe cambiare radicalmente il panorama lavorativo di numerosi siti produttivi.
Il documento ritrovato illustra in dettaglio le nuove strategie che Adler intende implementare dopo l’acquisizione del Gruppo Dema. Tra le misure più controverse, spicca la chiusura degli impianti di Somma Vesuviana e Paolisi, nonché della Dar di Brindisi. Questa decisione porterebbe non solo alla cessazione delle attività in diverse località, ma anche a un significativo numero di esuberi tra i lavoratori. L’acquisizione da parte di Adler comporterebbe un ridisegno dell’assetto industriale e geografico dell’azienda, con conseguenti spostamenti di attività e personale.
L’operazione, se confermata, segna una rottura netta con il passato. È un piano che diverge significativamente da quello precedentemente discusso, il quale era stato approvato dal Tribunale di Napoli. Questa differenza ha già sollevato interrogativi sul reale interesse della nuova direzione verso la sostenibilità delle scelte aziendali e il rispetto dei diritti dei lavoratori.
La situazione ha indotto le rappresentanze sindacali Fim, Fiom e Uilm a richiedere un incontro urgente con la direzione del Gruppo Dema e il Ministero delle Imprese e del Made in Italy . La richiesta si basa sulla necessità di chiarire le strategie industriali che si intendono adottare. È fondamentale che le scelte future siano coerenti con un doveroso rispetto della dimensione sociale dell’impresa, che implica considerare non solo l’aspetto economico, ma anche l’impatto su occupazione e comunità locali.
Questa situazione di incertezza genera un clima di ansia nei lavoratori, già colpiti da una crisi del settore che ha visto numerose chiusure di impianti negli ultimi anni. La possibilità di esuberi significativa non fa altro che accrescere il rischio di un impoverimento della forza lavoro e delle competenze.
Le organizzazioni sindacali sottolineano l’importanza di un confronto aperto e sincero con la proprietà, per evitare che decisioni unilaterali possano compromettere il futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie.
Il ritrovamento del documento, insieme a una serie di lettere inviate a soggetti esterni al Gruppo Dema, ha sollevato ulteriori preoccupazioni circa la trasparenza nella gestione della vertenza. I lavoratori e i loro rappresentanti temono che queste azioni possano suggerire una mancanza di comunicazione e chiarezza da parte della nuova proprietà.
La storia recente del settore evidenzia come una gestione poco trasparente possa tradursi in problematiche serie per i lavoratori e le loro famiglie, generando conflitti e tensioni che potrebbero essere evitati con un dialogo aperto. È fondamentale, per questo, che venga mantenuto un flusso informativo costante e che vengano condivisi eventuali aggiornamenti significativi sul processo di acquisizione e sulla futura strategia aziendale.
In un contesto così delicato, è cruciale che tutte le parti coinvolte si attivino per garantire un processo di transizione corretto, in cui i diritti dei lavoratori e la sostenibilità economica dell’azienda siano messi al primo posto.