Le piogge di oggi hanno nuovamente messo a dura prova Pozzuoli, evidenziando le inefficienze nella gestione delle caditoie e problemi di allagamenti. Il sindaco Gigi Manzoni, che solo poche settimane fa aveva annunciato la pulizia straordinaria delle caditoie, si trova ad affrontare una realtà che contraddice le sue affermazioni. Le strade della città sono state letteralmente sommerse dall’acqua, provocando paralisi del traffico e disagi per i cittadini.
Il sindaco Gigi Manzoni si è espresso attraverso i social media circa diciotto giorni fa, pubblicando un post dettagliato sulla necessità di pulire le caditoie di Pozzuoli in preparazione alle piogge autunnali. In quel momento, Manzoni aveva sottolineato che i lavori erano straordinari e che il cambiamento climatico richiedeva un intervento tempestivo per evitare gravi conseguenze sul territorio. Mancavano solo pochi giorni all’arrivo delle piogge, e il sindaco assicurava che il Centro Storico stava ricevendo attenzioni particolari.
Eppure, questa mattina, il Centro Storico, proprio nella zona dove erano stati annunciati i lavori di manutenzione, ha mostrato un quadro diverso. Largo Santa Maria e via Assunta a mare si sono trasformati in vere e proprie piscine a causa delle forti precipitazioni. Nonostante l’annuncio di pulizia e manutenzione delle caditoie, il problema dell’accumulo d’acqua è rimasto irrisolto. Residenti e commercianti hanno manifestato il loro malcontento, dichiarandosi stanchi di aspettare interventi che sembrano non arrivare mai.
L’alluvione ha avuto effetti devastanti anche sulla viabilità. Le strade più colpite, come il ponte Copin e via Solfatara, si sono trasformate in ingorghi impossibili da attraversare. Molti cittadini hanno dovuto affrontare ore di attesa, intrappolati nei loro veicoli, con il rischio di arrivare in ritardo a importanti impegni quotidiani, come il lavoro o la scuola. Alcuni studenti, costretti a scendere dai mezzi pubblici e dalle auto, hanno dovuto percorrere a piedi tratti significativi sotto la pioggia, creando ulteriori disagi.
Se i proclami iniziali del sindaco Manzoni avevano fatto sperare in un’infrastruttura più resiliente, la realtà ha dimostrato che le misure adottate sono state insufficienti. La gestione dell’emergenza ha messo in evidenza la fragilità del sistema di drenaggio della città, portando a interrogativi sulla preparazione delle autorità locali ad affrontare eventi meteorologici avversi sempre più frequenti.
La situazione ha sollevato anche preoccupazioni tra i cittadini e le istituzioni religiose. Don Tonino, parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, ha avviato una raccolta firme per sollecitare il comune a prendere misure concrete e definitive per risolvere i problemi di allagamento e ripristinare la sicurezza del territorio. “Dopo nemmeno un’ora di pioggia, ci ritroviamo in questa situazione. È chiaro che il problema non è stato affrontato in modo adeguato,” ha dichiarato uno dei residenti colpiti dagli allagamenti.
L’emergenza ha reso evidente la necessità di un intervento sistematico e duraturo, poiché il malfunzionamento delle caditoie e il degrado delle infrastrutture sono fattori che possono avere conseguenze gravi per la salute e la sicurezza dei cittadini. La speranza è che le autorità locali prendano atto di quanto accaduto e avviino un piano di manutenzione ordinaria efficace per scongiurare future crisi.