Un’esplosione che ha scosso Pozzuoli nella notte, il fragore ha risuonato fino a Licola e Varcaturo, risvegliando i residenti in un momento di quiete. Le telecamere di sorveglianza hanno catturato le immagini cruciali del momento dell’attacco, contribuendo a fornire indizi essenziali sul presunto attentato. La pizzeria “Tutta n’ata storia”, il bersaglio scelto, è rimasta gravemente danneggiata, e le indagini avviate dai carabinieri continuano a suscitare un interesse crescente nella comunità locale, con ulteriori dettagli che emergono sulle potenziali motivazioni e il contesto giudiziario cui è collegato l’evento.
L’esplosione e i danni alla pizzeria
La scena dell’attentato
L’esplosione avvenuta di fronte alla pizzeria “Tutta n’ata storia” in via Giovanni Verga ha portato a una vasta distruzione del locale. La bomba, contenente una notevole quantità di polvere da sparo, ha causato danni significativi ai due piani della pizzeria. Le prime informazioni indicano che l’attacco sia stato pianificato con cura: chi ha materialmente eseguito l’atto ha atteso che il titolare e il personale chiudessero il locale per la notte, colpendo circa un’ora dopo la serranda abbassata. I residenti nella zona, spaventati dal boato, hanno descritto una scena inquietante, con i vetri delle finestre che tremavano violentemente.
Grazie al lavoro delle forze dell’ordine, sono già emerse le prime prove fotografiche e video del momento dell’attacco, fornendo agli investigatori elementi preziosi per la ricostruzione degli eventi. Video registrati dalle telecamere nelle vicinanze hanno ripreso la fuga degli attentatori subito dopo l’esplosione, rivelando dettagli cruciali per l’identificazione dei responsabili e delle loro motivazioni.
Possibili cause dell’attentato
La lite e la vendetta
Una delle ipotesi che si stanno indagando per spiegare l’attentato è legata a una lite avvenuta la notte di San Lorenzo. Secondo diverse fonti, il figlio minore del titolare della pizzeria sarebbe stato coinvolto in un alterco sulla spiaggia di Lucrino, dove sono emersi contrasti tra gruppi di giovani di Monterusciello e di Toiano. Questo scontro, che secondo testimoni oculari ha assunto i toni di una vera e propria rissa, potrebbe aver innescato una reazione violenta, culminando nell’esplosione della bomba.
L’idea di una vendetta, quindi, non è del tutto infondata, soprattutto considerando la giovanissima età dei partecipanti alla lite e il contesto di rivalità che può esserci tra diversi gruppi giovanili del territorio. Tuttavia, gli investigatori non escludono ulteriori sviluppi che possano avvalorare l’ipotesi di una matrice mafiosa, ponendo le basi per un collegamento diretto tra l’evento e le dinamiche della criminalità organizzata nella zona.
Il racket e le indagini in corso
Ricerche e accertamenti dei carabinieri
L’atteggiamento assiduo dei carabinieri del nucleo operativo di Pozzuoli è mirato a non trascurare alcun dettaglio sull’attentato. Da giorni, le forze dell’ordine lavorano intensamente per far luce su un evento che ha sorpreso la comunità locale e provocato un naturale allerta tra gli imprenditori. La vittima in questione, G.R., non è solo il gestore della pizzeria coinvolta nell’attacco, ma ha anche un supermercato a Monterusciello e, in passato, una sala scommesse. Le sue possibili relazioni con il mondo delle scommesse sportive aumentano ulteriormente la complessità della situazione.
Stando alle modalità con cui è avvenuto l’attentato, gli investigatori hanno avviato valutazioni sui possibili collegamenti con tentativi di estorsione tipici della criminalità organizzata. I clan operanti nella zona, da tempo noti per le loro attività illegali, sono stati immediatamente messi sotto osservazione. In particolare, ci si concentra sui clan Longobardi e Beneduce, le cui operazioni sono influenzate dal recente iter di arresti e la detenzione di alcuni dei loro capi. Nonostante la detenzione di figure chiave, sembra che un’altra organizzazione, il clan “Gli amici del Bivio” di Quarto, guidato da Salvatore Cerrone, stia cercando di espandere i propri interessi nel settore, mirando al racket e allo spaccio a Monterusciello.
Il futuro delle indagini rimane incerto, ma gli organi competenti continuano a lavorare per assicurare la sicurezza della comunità e garantire giustizia in seguito a questo inquietante attentato.