Il sisma di magnitudo 4.4 che ha colpito Pozzuoli il 20 maggio 2024 ha lasciato un segno profondo, causando lo sgombero di circa 1.500 abitanti. A quattro mesi dall’accaduto, la situazione rimane complessa. Il decreto attuativo per il contributo per la riparazione delle abitazioni è ancora atteso, aggravando le difficoltà per le famiglie sfollate. Durante un incontro tenutosi recentemente, si sono discussi i passi futuri per affrontare l’emergenza e migliorare la preparazione della popolazione in caso di ulteriori eventi sismici o eruzioni vulcaniche.
Il terremoto del 20 maggio 2024 ha rappresentato un evento catastrofico per Pozzuoli e i suoi residenti. Con un’intensità di magnitudo 4.4, ha provocato danni significativi a edifici e infrastrutture, costringendo le autorità a evacuare circa 1.500 persone dalle loro abitazioni. Questa situazione di emergenza ha rivelato la vulnerabilità del territorio, non solo in termini di infrastrutture, ma anche riguardo alla preparazione degli enti locali e alla risposta tempestiva in situazioni di crisi.
A quattro mesi dal terremoto, la situazione per le famiglie sfollate è rimasta critica. L’assenza del decreto attuativo che consente di richiedere un contributo per le riparazioni ha generato frustrazione tra i cittadini. La mancanza di informazioni chiare e la lentezza burocratica alimentano un clima di incertezza e preoccupazione. Le famiglie, costrette a vivere temporaneamente in sistemazioni alternative, attendono con urgenza misure concrete che possano velocizzare il rientro nelle loro abitazioni.
Nell’incontro recentemente tenutosi a Pozzuoli, il dott. Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione Civile, ha informato i presenti riguardo l’intesa appena firmata con la Regione Campania. Questo accordo rappresenta un passaggio cruciale per le future azioni di emergenza e ripristino. Tuttavia, Ciciliano ha sottolineato la necessità di avviare ulteriori passaggi burocratici con i diversi Ministeri coinvolti, prima di poter finalmente emanare il decreto atteso.
Ciciliano ha anche messo in evidenza l’importanza di condurre verifiche di vulnerabilità sugli edifici pubblici e privati. Tali controlli sono fondamentali per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire futuri danni. Inoltre, è stato evidenziato il bisogno urgente di migliorare le comunicazioni verso i cittadini e di implementare strategie in grado di rendere il territorio più resiliente a imminenti crisi naturali.
Il deputato flegreo Antonio Caso, membro del Movimento 5 Stelle, ha espresso forti preoccupazioni riguardo alla situazione attuale. Ha richiesto che il governo acceleri le procedure necessarie per garantire il rientro dei cittadini nelle loro case il prima possibile. In tal senso, il M5S ha continuato a sottolineare la necessità di reintrodurre il SuperSisma bonus, misura ritenuta fondamentale per la prevenzione e la riparazione post-sisma.
Caso ha anche criticato l’atteggiamento del Ministro Musumeci, accusandolo di focalizzarsi esclusivamente su obblighi assicurativi senza mostrare attenzione significativa alle reali esigenze degli sfollati. Il deputato ha richiamato l’attenzione sull’importanza della protezione delle vite e della sicurezza delle strutture, affermando che “non sono i terremoti a causare le vittime, ma piuttosto le costruzioni inadeguate che non resistono a eventi sismici.”
La situazione a Pozzuoli resta quindi critica e richiede un intervento immediato e coordinato per garantire sicurezza e supporto ai cittadini colpiti.