Il Premio Amedeo Maiuri rappresenta un’importante iniziativa per la valorizzazione delle personalità che hanno segnato il panorama storico-archeologico internazionale. Istituito in memoria del noto archeologo e storico Amedeo Maiuri, il premio ha il compito di evidenziare l’impatto di figure significative nel campo della cultura e della conservazione del patrimonio artistico. Nella sua sesta edizione, il Premio sarà assegnato al professor Stefano De Caro, un esperto del settore che ha contribuito in modo sostanziale alla salvaguardia e alla promozione dei beni culturali.
Il riconoscimento a Stefano De Caro
Stefano De Caro, figura di spicco nel panorama archeologico, è stato scelto per ricevere il Premio Amedeo Maiuri di quest’anno, come annunciato dal presidente della giuria, professor Umberto Pappalardo. Il professor De Caro è originario della zona vesuviana e ha dedicato la sua carriera professionale alla città di Pompei, dove ha ricoperto ruoli chiave come Ispettore Archeologo e Direttore del Museo Archeologico di Napoli. Inoltre, ha svolto il compito di Direttore Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, dimostrando un impegno costante nella salvaguardia del patrimonio culturale.
Recentemente, De Caro ha anche guidato l’ICCROM, l’Organizzazione internazionale per la conservazione del patrimonio culturale, fondata dall’UNESCO. Grazie a questo prestigioso ruolo, ha facilitato lo sviluppo di collaborazioni tra alcuni dei siti archeologici più significativi a livello globale. Il presidente della giuria ha sottolineato che la scelta di premiare De Caro è stata unanime e rappresenta un riconoscimento non solo alla sua carriera, ma anche al contributo che ha fornito al settore attraverso iniziative di grande rilevanza.
Un premio che fa parte della storia culturale di Pompei
Il Premio Amedeo Maiuri si inserisce perfettamente nel contesto storico e culturale della città di Pompei. Il sindaco Carmine Lo Sapio ha affermato che l’assegnazione del premio mira a incentivare un turismo di alta qualità e a creare nuovi attrattori culturali per la città. Questo obiettivo è particolarmente significativo in occasione del 61esimo anniversario della scomparsa di Amedeo Maiuri, il quale è considerato una figura rappresentativa della storia di Pompei e del suo patrimonio archeologico. Nel ricordare Maiuri, si sottolinea l’importanza del suo impegno e della sua eredità nel contesto internazionale.
La celebrazione di Maiuri avviene in un momento in cui il patrimonio culturale è sempre più al centro di dibattiti su come preservarlo e valorizzarlo. In tale contesto, il premio non solo rende omaggio alla figura di Maiuri, ma invita anche a riflettere sull’importanza della conservazione della cultura e sulla necessità di sostenere chi, come De Caro, ha dedicato la propria vita a questo scopo.
Storia del Premio Amedeo Maiuri
L’idea di istituire il Premio Amedeo Maiuri è emersa per la prima volta nel 2016, con il conferimento del premio al professor Mario Torelli, che è noto per il suo ruolo di mentore di Massimo Osanna, attuale Direttore Generale dei Musei presso il Ministero della Cultura. Da allora, il premio è stato assegnato a diverse personalità del mondo dell’archeologia e della storia, ognuna delle quali ha apportato un significativo contributo al settore.
Negli anni successivi, il premio ha incluso figure di spicco come la professoressa Eva Cantarella, premiata nella quinta edizione per il suo lavoro di divulgazione e scrittura su testi classici. Quest’anno, si è inoltre sperimentata una nuova sezione, quella della fotografia, con il riconoscimento del fotografo Luigi Spina, noto per il suo lavoro sulle Domus Pompeiane durante il difficile periodo della pandemia. Questo approccio multidisciplinare arricchisce ulteriormente il premio, rendendolo un evento di grande rilevanza nella scena culturale italiana.
Con il passare degli anni, il Premio Amedeo Maiuri continua a rappresentare un simbolo di eccellenza e impegno nella conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, celebrando coloro che si dedicano a mantenere viva la memoria storica.