Sabato 5 ottobre, alle ore 11:00, presso la Sala Premio Napoli-Aspasia in Palazzo Reale a Napoli, si terrà l’evento di presentazione del libro “Oltre il confine: Alberto Neiviller, scultore“, scritto da Nino Rapicavoli e Maia Simonetta De Marinis. L’incontro, coordinato dalla storica dell’arte Maria Simonetta De Marinis, avrà come ospiti anche Mariantonietta Picone Petrusa e Isabella Valente dell’Università di Napoli Federico II, per un’occasione che promette di far luce su una figura artistica dimenticata.
Alberto Neiviller: l’artista riscoperto
Alberto Neiviller, scultore di origine napoletana, torna alla ribalta dopo oltre ottant’anni di anonimato, grazie al lavoro di ricerca e alla pubblicazione di questo volume. Nino Rapicavoli, coautore del libro, sottolinea come Neiviller sia stato considerato l’unico vero allievo di Vincenzo Gemito, un grande maestro della scultura. Le evidenze sono supportate da manoscritti autografi e fotografie con dedica da parte di Gemito, documenti che attestano la stretta relazione di collaborazione artistica tra i due. Nonostante il suo talento, la carriera di Neiviller fu tragicamente limitata dalla sua morte prematura avvenuta a soli 42 anni, in seguito a un’aggressione in un ambiente di lavoro. Prima della sua scomparsa, il suo viaggio artistico lo portò da Napoli a Mogadiscio, dove le sue opere acquistarono una nuova dimensione.
Le opere e lo stile di Neiviller
La produzione artistica di Neiviller è particolarmente nota per la sua unicità . L’artista ha creato sculture in bronzo presso una piccola fonderia a Mogadiscio, dove ha realizzato opere che rappresentano la vita quotidiana del popolo somalo: donne, bambini, guerrieri e santoni sono i temi ricorrenti. La mancanza di mezzi economici nella sua fonderia ha impedito la creazione di repliche, il che rende ogni scultura un pezzo unico e irripetibile. Questo aspetto ha conferito alla sua arte un valore intrinseco, contribuendo a costruire una narrazione artistica che abbraccia culture e tradizioni diverse.
Il percorso di Neiviller può essere tracciato attraverso tre fasi significative: l’inizio della sua formazione nella fonderia del padre, l’apprendistato presso Vincenzo Gemito, e infine l’affermazione a Mogadiscio. Ogni fase ha avuto un impatto profondo sul suo stile e sulla sua tematica, con un richiamo costante agli insegnamenti ricevuti dal maestro e una riflessione sulla vita somala che si traduce in opere pregne di significato e emozione.
I protagonisti del libro e dell’evento
Il libro “Oltre il confine” è il frutto della collaborazione tra Nino Rapicavoli, musicista e compositore con un’importante carriera presso la Rai, e Maria Simonetta De Marinis, storica dell’arte con un ricco curriculum accademico e professionale. De Marinis ha dedicato gran parte della sua carriera allo studio dell’arte medievale e moderna ed è impegnata in una continua attività di ricerca all’interno del panorama artistico napoletano. Insieme, i due autori hanno lavorato per far emergere la figura di Neiviller, fornendo al lettore una prospettiva autentica e documentata sulla vita di questo scultore e sul contesto storico in cui ha operato.
La presentazione del libro non sarà solo un momento di incontro e discussione, ma anche un’opportunità per riflettere sull’importanza di recuperare e valorizzare il patrimonio artistico spesso trascurato. La testimonianza dell’università e la partecipazione di studiosi esperti intendono arricchire il dibattito e promuovere una maggiore consapevolezza sulla storia dell’arte, focale per apprezzare il lavoro di artisti come Alberto Neiviller.