Presentazione di “Fuga dalla miniera”: il romanzo che denuncia lo sfruttamento minorile nella Sicilia dell’Ottocento

Un’importante presentazione letteraria avrà luogo giovedì 14 novembre alle ore 17:30 presso la Biblio-mediateca “Ethos e Nomos”. In questa occasione, Felice Lotito introdurrà il suo recente lavoro “Fuga dalla miniera”, pubblicato da Albaccara Casa Editrice. Questo romanzo storico porta alla luce vicende significative e drammatiche legate allo sfruttamento della manodopera minorile nelle miniere di zolfo siciliane alla fine del XIX secolo.

Un confronto di esperti per un’opera di denuncia

L’evento vedrà la partecipazione di Francesco Soverina, professore dell’Istituto Storico della Resistenza, che già ha insegnato presso l’Università Orientale, e Tonia De Giuseppe, professoressa associata di pedagogia speciale e inclusione all’Università Giustino Fortunato. Gli esperti dialogheranno con l’autore, affrontando le tematiche del libro e le problematiche socioculturali che emergono dal racconto di Lotito. A rendere l’incontro ancora più coinvolgente saranno le letture curate da Giancarlo Lobasso, che daranno voce ai personaggi del romanzo.

In aggiunta, l’intervento musicale del Duo “Mandolincanto”, composto dalla cantante Laura Misticone e dalla mandolinista Claudia Qu, offrirà un’apprezzabile cornice sonorizzata all’evento, arricchendo la presentazione di un’atmosfera suggestiva e coinvolgente. L’organizzazione e la conduzione dell’incontro sono a cura di Laura Bufano, giornalista, che guiderà il pubblico attraverso questa narrazione storica.

La trama di “Fuga dalla miniera”: adolescenti di fronte alle ingiustizie

Il libro “Fuga dalla miniera” si sviluppa in un contesto storico particolarmente inquietante: gli ultimi decenni del XIX secolo, un periodo in cui il fenomeno dello sfruttamento della manodopera infantile raggiunse picchi allarmanti. Attraverso la narrazione si racconta la storia di tre ragazzi – Benedetto, Sebastiano e Domenico – costretti a fuggire dal loro villaggio per liberarsi dalle insopportabili condizioni di lavoro nelle miniere di zolfo.

L’autore delinea una realtà drammatica, in cui i giovani, confinati in cunicoli pericolosi e malsani, vivono in una condizione di quasi schiavitù. Le loro vite si incrociano con quella di Philippe Calieri, un giornalista francese originario di Marsiglia, impegnato in un’indagine sull’intero fenomeno sociale. Attraverso una rete di informatori e contatti nel settore, Philippe scopre un traffico marittimo che coinvolge l’immediato trasferimento di molti “carusi” dalla Sicilia a Marsiglia.

Un’indagine su un problema sociale dimenticato

La vicenda assume una particolare gravità quando si illuminano gli aspetti meno noti di questa schiavitù minorile. I ragazzi siciliani, arrivati in un contesto urbano come quello di Marsiglia, spesso finiscono a lavorare in opifici di olio d’oliva, conserverie di sardine o fabbriche di sapone. Tuttavia, non mancano le situazioni in cui i giovani cadono nelle mani della malavita, nota per la sua brutalità e per il vasto raggio d’azione nel Mediterraneo.

Qual è il destino di questi ragazzi? La narrazione di Lotito non si limita a descrivere l’ingiustizia, ma invita il lettore a riflettere sulle dinamiche di exploitation umana che persistono lungo la Storia. La trama di “Fuga dalla miniera” si snoda attraverso una serie di colpi di scena e situazioni limite, rendendo il libro non solo un’opera di denuncia, ma anche un racconto avvincente che riesce a coniugare il coinvolgimento emotivo con una puntuale analisi sociologica.

Con la sua scrittura, Felice Lotito riesce a ricreare un’epoca ricca di tensioni e conflitti, dando voce a ragazzi che sono diventati simboli di una lotta contro le ingiustizie della società. Un romanzo che si propone come centrale nel dibattito contemporaneo sullo sfruttamento e la dignità dei minori, riprendendo temi attualissimi che continuano a risuonare nella nostra quotidianità.

Published by
Valerio Bottini