Un’analisi attenta delle recenti performance della squadra rivela come alcuni giocatori abbiano mostrato luci e ombre in campo. Mentre alcuni si sono affermati come elementi di affidamento, altri hanno faticato a trovare la propria identità. L’esito di queste prestazioni potrebbe influenzare le decisioni future dell’allenatore e della società, specialmente con l’avvicinarsi delle competizioni europee.
Partendo dalle prestazioni di Zerbin e Folorunsho, attualmente fuori ruolo in squadra, è evidente che la loro capacità di adattarsi alla situazione è limitata. In particolare, Caprile ha avuto un ruolo decisivo nella gara, procurandosi un rigore che poi ha parato; tuttavia, ha mostrato qualche incertezza che potrebbe generare preoccupazioni sul suo stato di forma. Al di là delle piccole indecisioni, la sua prontezza nel gestire momenti critici è stata apprezzata.
Per quanto riguarda Rafa Marin, si registrano luci e ombre: il giovane ha fatto vedere buone cose ma ha anche dimostrato di avere margini di miglioramento. La prestazione di Juan Jesus, invece, lascia senza parole; nonostante sia un giocatore esperto, non è riuscito a contribuire come ci si aspettava.
Spinazzola, noto per le sue doti atletiche, ha passato una giornata piuttosto tranquilla senza incidere sul gioco in modo significativo. La sua capacità di risollevare il gioco è fuori discussione, ma non è stata evidente in questa occasione specifica. Nella parte centrale del campo, Gilmour ha continuato il suo percorso di crescita, cercando di imparare il mestiere da Lobotka in allenamento. La strada è ancora lunga, ma il suo impegno è innegabile.
Uno dei punti più positivi è rappresentato da Simeone, il quale, ogni volta che scende in campo, mostra grinta e determinazione, contribuendo attivamente al gioco della squadra. Tuttavia, la sua situazione è complessa: il ragazzo cerca di trovare spazio in una rosa affollata, specialmente con la presenza di Lukaku, che potrebbe limitare il suo minutaggio. Qui entra in gioco il compito di Conte, che dovrà lavorare per convincere Simeone a rimanere come alternativa valida, promettendogli più opportunità nella prossima stagione.
Ngonge ha messo in mostra alcune delle sue qualità, anche se è apparso a suo agio solo quando ha potuto fare affidamento su compagni di qualità. L’impressione è che giochi meglio in un contesto di supporto, piuttosto che nel ruolo di uomo di punta della squadra. Neres, d’altro canto, è meritevole di fiducia; la sua prestazione contro la Lazio è stata tra le poche luci in una partita altrimenti buia, dimostrando la sua volontà di combattere per riacciuffare il risultato.
Infine, la situazione di Raspadori suscita preoccupazione. La questione della sua posizione sta diventando insostenibile: nonostante le sue richieste di più spazio in campo, le prestazioni non sono state all’altezza delle aspettative. Con alcuni errori che hanno portato a gol avversari, il suo contributo è stato minimo, sollevando interrogativi sulla sua permanenza in squadra e sull’opportunità di monetizzare da una potenziale cessione.
In sintesi, la valutazione delle prestazioni recenti dei giocatori evidenzia un mix di risultati. Mentre alcuni come Simeone e Neres sono meritevoli di promozione, altri come Juan Jesus, Zerbin, Folorunsho e Raspadori necessitano di una seria rivalutazione. Con l’avvicinarsi delle importanti sfide di fine stagione, le decisioni riguardanti i ruoli e gli schieramenti in campo diventeranno cruciali per il futuro della squadra.