Si è aperto a Parigi un atteso processo che coinvolge Paul Pogba, celebre calciatore della Juventus e campione del mondo nel 2018. Il caso ruota attorno a presunti tentativi di estorsione che sarebbero stati messi in atto dal fratello maggiore, Mathias Pogba, e da altri cinque individui, accusati di aver cercato di ottenere da Pogba la somma di 13 milioni di euro. Questo processo rappresenta un capitolo importante nella complicata vita personale e professionale del calciatore.
Il processo ha preso avvio con una serie di audizioni presso il tribunale di Parigi, dove i sei imputati si trovano sotto accusa per aver cercato di estorcere denaro a Paul Pogba. Le accuse includono comportamenti di minaccia e coercizione, risalenti a eventi che si sono svolti principalmente nel 2022. Gli imputati, descritti come amici d’infanzia di Pogba e conoscenti del suo quartiere di Roissy-en-Brie, sono stati chiamati a comparire in aula fino al 3 dicembre.
Le indagini sono scaturite dopo la denuncia di Pogba, presentata nell’estate del 2022, in cui il calciatore ha dichiarato di essere stato vittima di opprimenti richieste di denaro fra marzo e luglio dello stesso anno. È emerso che dietro tali richieste ci sarebbe stata un’organizzazione con base nella banlieue parigina, dove, secondo la testimonianza del calciatore, si sarebbe svolta una riunione cruciale. Durante questo incontro, gli accusati avrebbero tentato di costringere Pogba a pagare una somma ingente, utilizzando due uomini armati di passamontagna per intimidire la vittima.
Al centro del processo ci sono le circostanze sia emotive che allarmanti che hanno caratterizzato il tentativo di estorsione. Secondo quanto riferito, il calciatore ha subito pressioni da parte di una cerchia ristretta di persone che si sono avvicinate a lui con l’intento di ottenere denaro. Nella sua testimonianza, Pogba ha svelato di aver riconosciuto uno dei due uomini armati di passamontagna come suo fratello, Mathias. Questo ha innescato un inevitabile conflitto familiare e ha messo in luce un aspetto drammatico della vicenda: un legame fraterno ridotto a una battaglia legale e di reputazione pubblica.
Pogba, che ha affermato di aver pagato inizialmente 100.000 euro, ha descritto come questi tentativi di estorsione lo abbiano segnato sia fisicamente che psicologicamente. Le tensioni familiari si sono amplificate quando Mathias ha pubblicato dichiarazioni online, accusando Paul di essere un “traditore” e alimentando un clima di diffidenza e ostilità.
Il processo non solo ha forti ripercussioni sulla vita privata del calciatore, ma ha anche sollevato questioni di ampia portata sulla giustizia e sui legami tra donne e uomini del mondo dello sport e quelli che li circondano. Le diatribe tra familiari e amici, a guisa di dinamiche di estorsione, sono un fenomeno che potrebbe minare la fiducia in quello che sarebbe dovuto essere un rifugio sicuro per Pogba, un ambiente intimo e familiare.
Il caso di Paul Pogba è emblematico non solo per la notorietà dell’atleta, ma anche per la luce che getta su quanto possa essere volatile il rapporto tra successo e vulnerabilità. Con l’avanzare del processo e ulteriori udienze in calendario, l’attenzione si concentra non solo sugli aspetti legali, ma anche sul modo in cui incidenti del genere possano influenzare il mondo dello sport e la cultura popolare in generale.