Processo sulla morte di Emanuele Melillo: il medico svela gravi mancanze sulla sorveglianza sanitaria

La tragica scomparsa di Emanuele Melillo, autista dell’Azienda Trasporto Capri, ha portato alla luce importanti questioni relative alla sicurezza sul lavoro e alla sorveglianza sanitaria nel settore dei trasporti pubblici. Melillo, unico deceduto nell’incidente avvenuto il 22 luglio 2021 sull’isola di Capri, ha rappresentato il fulcro di un lungo processo che mira a fare chiarezza sulle circostanze che hanno portato alla sua morte. Durante un recente incontro in aula, il medico del servizio di igiene e medicina del lavoro ha evidenziato come Melillo non sia mai stato sottoposto a visite mediche, né prima dell’assunzione né durante il suo periodo di lavoro.

La mancanza di sorveglianza sanitaria

Durante l’udienza, sono emersi dettagli preoccupanti riguardo alla quasi totale assenza di sorveglianza sanitaria per i dipendenti dell’Azienda Trasporto Capri. Il medico, testimone chiave nel processo, ha confermato che Melillo non aveva ricevuto controlli sanitari neppure quando era passato dalla mansione di bigliettaio a quella più complessa di autista di bus. Questo ha sollevato interrogativi sulle pratiche di assunzione e sui protocolli di sicurezza adottati dall’azienda.

L’avvocato Giovanna Cacciapuoti, legale dei genitori di Melillo, ha descritto questa situazione come “una sorveglianza sanitaria praticamente inesistente”, sottolineando che tali negligenze non hanno colpito solo il suo assistito. La questione si estende quindi a diversi lavoratori del settore, insieme alle perplessità sulle misure di sicurezza implementate da parte del datore di lavoro.

Si segnala che la mancanza di controlli medici periodici può avere conseguenze dirette sulle condizioni di lavoro e sulla sicurezza degli utenti, rendendo il tema della sorveglianza sanitaria di fondamentale importanza per le aziende che operano nel settore pubblico dei trasporti.

Dettagli sull’incidente di Capri

L’incidente che ha portato alla morte di Emanuele Melillo ha avuto luogo il 22 luglio 2021, quando un autobus con 25 persone a bordo è precipitato su uno stabilimento balneare mentre percorreva una strada sull’isola di Capri. L’evento, che ha scosso la comunità locale e suscitato un’ondata di indignazione, ha fatto emergere non solo le responsabilità individuali ma anche le mancanze sistemiche in termini di sicurezza stradale e lavorativa.

La Procura di Napoli ha avviato indagini per riflettere sulle circostanze dell’incidente, stimolando un mettere in discussione l’efficacia dei protocolli di sicurezza messi in atto da parte dell’azienda. La questione si allarga a comprendere eventuali miglioramenti che potrebbero essere adottati per evitare simili tragedie in futuro, evidenziando l’importanza di una formazione adeguata e di misure preventive per i conducenti di veicoli pubblici.

Prossime udienze e testimonianze

Il processo proseguirà con la prossima udienza fissata per il 14 novembre. Durante questo incontro, saranno ascoltati diversi testimoni, tra cui una tossicologa e un medico legale, oltre a uno dei passeggeri che si trovavano a bordo dell’autobus durante il tragico evento. Queste testimonianze sono attese con grande interesse e potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla dinamica dell’incidente e sulle condizioni psicofisiche di Melillo.

La raccolta di prove e la testimonianza di esperti saranno cruciali per ricostruire gli eventi antecedenti e le cause che hanno portato alla tragica fatalità. Il confronto su questo delicato tema continua a suscitare un forte dibattito pubblico, con molti che chiedono riforme e miglioramenti tangibili nelle politiche di sorveglianza sanitaria e sulle misure di sicurezza dei lavoratori nelle aziende del settore dei trasporti.

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Filippo Grimaldi