Protesta al Parco Erika: condomini senza acqua chiedono contatori singoli e debito equo

Il Parco Erika di Casalnuovo, un complesso immobiliare che ospita 110 appartamenti, è al centro di una crisi idrica che ha costretto gli abitanti a scendere in strada per far sentire la propria voce. Da diversi giorni, i residenti sono privati dell’acqua e hanno organizzato una manifestazione pacifica per chiedere la regolarizzazione della propria situazione. Al centro della controversia c’è un debito accumulato con la società Gori, gestore del servizio idrico, e la richiesta di passare a contatori singoli per ogni appartamento.

La crisi idrica e le condizioni di vita

L’assenza di acqua nel Parco Erika ha colpito oltre 400 residenti, tra cui famiglie con bambini, disabili e donne in gravidanza. Gli inquilini, riuniti sotto la pioggia, hanno evidenziato come la situazione sia diventata insostenibile. “Siamo da quattro giorni senz’acqua e nel parco ci sono anche bambini e donne incinte”, ha dichiarato un residente, spiegando che molti di loro desiderano regolarizzarsi ma non vogliono essere penalizzati per le colpe di chi non ha adempiuto ai propri obblighi finanziari.

Il complesso, situato in via Bellini, ha dovuto affrontare un problema di lunga data legato al debito accumulato con Gori, che ammonterebbe a circa 880 mila euro. Questa situazione complessa si protrae da almeno dieci anni e ha origine da un sistema di conteggio della fornitura idrica che ha sempre fatto affidamento su un unico contatore e sottolettori per la ripartizione dell’acqua tra gli appartamenti. I condomini sostengono che questo metodo di calcolo ha contribuito alla formazione di un debito enorme.

L’intervento dell’amministratore e la proposta di accordo

Recentemente, il dottor Giacomo Coppola è stato nominato nuovo amministratore del condominio e ha già avviato una trattativa con Gori per sfruttare le opportunità offerte dalla situazione attuale. Gori ha infatti proposto un accordo stralcio che riduce il debito complessivo da 880 mila euro a 500 mila euro, rendendo più sostenibile la possibilità di saldare quanto dovuto. Questo nuovo approccio è stato accolto con favore dai condomini, che desiderano tuttavia una riforma nel sistema di fatturazione.

Durante la manifestazione, l’amministratore ha sottolineato l’importanza di avere contatori singoli per ogni unità abitativa: “Accettiamo di pagare la somma proposta, ma non possiamo accollarci l’intero debito in modo equo all’interno del condominio. È essenziale che ogni condomino possa pagare in base al proprio consumo,” ha spiegato il dottor Coppola.

La situazione legale e le richieste dei condomini

Il debito non pagato ha portato a una serie di misure legali da parte di Gori, inclusa la richiesta di un decreto ingiuntivo che ha portato alla sospensione del servizio. Nonostante gli avvisi e le procedure legali avviate da Gori, i residenti del Parco Erika stanno cercando di far valere i propri diritti e ottenere una gestione più equa della crisi.

La richiesta di contatori individuali si inserisce quindi nel contesto di una ricerca di trasparenza e responsabilità. I condomini sostengono che un sistema di conteggio individuale permetterebbe a ciascun abitante di pagare solo per ciò che consuma, promuovendo così una maggiore giustizia tra gli utenti del servizio. La problematica si fa ancora più urgente in considerazione del fatto che l’acqua è un bene essenziale e la sua mancanza può incidere gravemente sulla qualità della vita degli abitanti.

L’amministratore ha chiesto a Gori di considerare le esigenze dei condomini, sottolineando che l’apporto di un sistema di misurazione più giusto potrebbe risolvere non solo l’attuale situazione di crisi, ma anche prevenire futuri conflitti e disagi. La speranza dei residenti è che si possa raggiungere un accordo che sia soddisfacente per entrambe le parti, in modo da ripristinare al più presto un servizio essenziale come quello dell’acqua.

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Redazione