L’amministrazione comunale di Napoli è al centro di una polemica per la recente decisione di sostituire il personale socio-assistenziale, decisione che ha scatenato una forte reazione da parte degli operatori e dei genitori dei bambini disabili che necessitano di assistenza nelle scuole. Le ripercussioni di questa scelta si fanno sentire in città, con 219 operatori socio-assistenziali della società Napoli Servizi pronti a interrompere la loro attività da lunedì, mettendo a rischio il supporto a numerosi studenti disabili.
È stata comunicata la necessità di reclutare personale con una formazione specifica per poter garantire un’assistenza adeguata ai bambini disabili nelle scuole napoletane. Questa decisione è stata motivata da recenti modifiche normative che impongono standard più elevati per l’assistenza specialistica. Da Palazzo San Giacomo si specifica che i 219 operatori attualmente in servizio saranno sostituiti da cooperative già equipaggiate con professionisti formati e certificati, al fine di garantire un intervento più efficace.
Tuttavia, questa situazione ha sollevato preoccupazioni tra i lavoratori e gli utenti del servizio, in quanto la transizione prevista non sembra garantire la continuità nell’assistenza. L’assessore delegato Luca Trapanese ha promesso un rapido intervento per evitare disagi, ma i genitori e gli operatori rimangono scettici riguardo alla realizzazione di queste promesse in tempi utili.
Con l’inizio delle proteste, il clima di tensione è aumentato, specialmente dopo che i lavoratori hanno occupato l’ingresso di Palazzo San Giacomo, simbolo del governo locale. Da lunedì prossimo, in risposta alla situazione, non forniranno più assistenza ai bambini disabili, suscitando la preoccupazione di numerose famiglie che si sentono abbandonate dalle istituzioni. Questi operatori hanno una lunga esperienza alle spalle nell’assistenza a questi bambini e ora temono per il loro futuro lavorativo.
Da oltre vent’anni, Napoli Servizi si è occupata di offrire supporto a studenti con diverse abilità, e il timore di un’assenza di continuità nel servizio si fa palpabile tra i genitori, i quali si sono mobilitati per difendere i diritti dei figli e garantire loro il supporto necessario.
L’amministrazione di Napoli ha espresso la volontà di affrontare la questione con urgenza, promettendo di lavorare a un piano di formazione per i 219 operatori esclusi da questo processo di qualificazione. Tuttavia, molte delle rassicurazioni fornite finora non hanno convinto e i lavoratori hanno avvertito che continueranno la loro mobilitazione fino a quando non verrà raggiunto un accordo soddisfacente.
Una nota ufficiale emessa dai lavoratori evidenzia che il loro futuro lavorativo è gravemente minacciato da questa situazione e sottolinea come l’amministrazione comunale non stia affrontando in modo adeguato una vertenza che si protrae da lungo tempo. L’accusa di promesse mancate è ricorrente, e i lavoratori hanno messo in chiaro che la loro pazienza sta per finire.
Nel clima di crescente preoccupazione, i lavoratori hanno annunciato la decisione di mantenere un presidio permanente davanti a Palazzo San Giacomo. Questo è un tentativo di esercitare pressioni sulla giunta comunale affinché prenda misure concrete per risolvere le problematiche riguardanti l’assistenza ai bambini disabili e per salvaguardare i posti di lavoro dei 219 operatori coinvolti.
Un’ulteriore mobilitazione è attesa nelle prossime settimane, con i genitori che promettono di unirsi agli operatori per garantire che le loro rivendicazioni vengano ascoltate. In un momento così delicato, in cui il diritto all’istruzione e all’assistenza è in gioco, i riflettori saranno puntati sulle decisioni future dell’amministrazione comunale e sull’effettiva possibilità di un dialogo fruttuoso per risolvere questa crisi.