Proteste del ds della Lazio: il VAR a rischio di contestazione dopo la sfida con la Juve

Al termine del match tra Juventus e Lazio, l’atmosfera di tensione si è manifestata nel post-partita, con Angelo Fabiani, direttore sportivo della Lazio, che ha espresso la sua frustrazione riguardo a episodi controversi arbitrali. La sua analisi si è concentrata sull’utilizzo del VAR, evidenziando una serie di decisioni che avrebbe potuto influenzare il corso della gara. Le sue affermazioni non solo mettono in discussione alcune chiamate arbitrali, ma aprono anche un dibattito più ampio riguardo all’efficacia e alla coerenza del sistema VAR nel calcio.

Il match in esame: considerazioni sulla prestazione della Lazio

Fabiani ha iniziato il suo intervento facendo gli elogi ai giocatori della Lazio, sottolineando che la squadra ha dimostrato una prestazione eccezionale nonostante le difficoltà. Tuttavia, il ds non ha potuto evitare di esprimere il suo rammarico per la mancanza di uniformità nelle decisioni arbitrali. Commentando le situazioni che hanno portato all’espulsione di Alessio Romagnoli, Fabiani ha messo in evidenza la sensazione di ingiustizia provata dai giocatori e dai tifosi. “Il VAR, che avrebbe dovuto garantire maggiore equità, si è rivelato inadeguato nel valutare certi episodi chiave del match.”

Uno degli episodi contestati è stato il presunto colpo di Douglas Luiz a Patric, che, secondo Fabiani, meritava un intervento del VAR. Nonostante l’evidenza delle immagini, l’organo di revisione ha scelto di rimanere in silenzio. Anche il contatto su Rovella ha suscitato dubbi, mentre il cartellino rosso per Romagnoli è stato considerato giusto dal ds. La coerenza delle decisioni appare quindi compromessa, portando Fabiani a interrogarsi sull’efficacia del VAR.

Il ruolo controverso del VAR: un sistema da rivedere?

Fabiani ha messo in discussione le modalità di funzionamento del VAR, insinuando che, se gli arbitri non riescono a considerare episodi evidenti come i colpi di Douglas, potrebbe essere opportuno valutare l’abolizione del sistema stesso. “Il VAR non si sta dimostrando uno strumento di giustizia, ma al contrario ha il potere di danneggiare il processo decisionale nel calcio.” La proposta di una class action per abolire il VAR è emersa, evidenziando il malcontento all’interno del mondo calcistico.

La questione si complica ulteriormente se si considera che il VAR è stato creato per correggere gli errori evidenti, ma il suo utilizzo ha suscitato polemiche anche in altre partite. Fabiani ha ricordato episodi in cui decisioni contrastanti sono state assunte all’interno di match diversi, rendendo la situazione ancora più frustrante. La sensazione generale è che alcuni arbitri non stiano usando il VAR come dovrebbero, portando a situazioni di ingiustizia.

Richiesta di intervento: l’appello a Rocchi

Fabiani non ha risparmiato critiche nemmeno alla federazione e ai vertici arbitrali, in particolare al designatore arbitrale Rocchi. Ha espresso la necessità che ci sia un chiarimento e che misure vengano adottate per migliorare la situazione attuale. “La gestione del VAR e le decisioni arbitrarie sono temi intessuti nella trama del calcio moderno.” Fabiani ha sollecitato una revisione approfondita di come questi aspetti vengano affrontati.

In questa ottica, il ds della Lazio si è detto favorevole a un dialogo aperto tra le autorità sportive e i club, per garantire una maggiore trasparenza e comprensione delle decisioni. Con un campionato che si fa sempre più competitivo e appassionante, è fondamentale per i club, i tifosi e gli addetti ai lavori che vengano assunti provvedimenti per evitare altre polemiche infuocate in futuro. “La necessità di un arbitraggio equo e competente è un valore fondamentale per il calcio stesso.”

In sintesi, la critica di Fabiani non è solo un semplice sfogo, ma un appello per un miglioramento del sistema di arbitraggio e dell’utilizzo del VAR, in modo da garantire un’esperienza di gioco giusta e credibile per tutti i partecipanti al torneo.

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Filippo Grimaldi