Le manifestazioni a Napoli hanno preso il via in coincidenza con il G7 della Difesa, un evento che si svolgerà dal 18 al 20 ottobre. I cittadini hanno espresso il loro dissenso attraverso blocchi nei punti nevralgici della città, con evidenti ripercussioni sul traffico e la mobilità. Le contestazioni, che si concentrano principalmente sulla criticità della situazione in Palestina e sulle politiche di guerra globali, si preannunciano come un weekend di forte tensione.
Fin dalle prime ore del venerdì, i manifestanti hanno bloccato l’accesso all’autostrada nella zona orientale di Napoli, dando inizio a una giornata caratterizzata da tensioni crescenti. Questo intervento, non previsto, ha avuto un impatto significativo sulla viabilità, costringendo molti automobilisti a lungo tempo di attesa. I manifestanti, aggrappati a uno striscione recante la scritta “La vostra difesa = Guerra. La vostra sicurezza = Morti sul lavoro”, hanno espresso la loro indignazione verso le politiche militari attuate a livello globale.
Successivamente, il corteo ha preso direzione verso il Porto di Napoli, nel tentativo di amplificare il messaggio di protesta. Qui, il Varco Bausan ha rappresentato un ulteriore punto di conflitto, con la Polizia di Stato che ha mantenuto un atteggiamento di monitoraggio e controllo. Questo è solo l’inizio delle manifestazioni, con molteplici gruppi di attivisti che si sono uniti per rivendicare una maggiore attenzione ai diritti umani e al disarmo.
Le preoccupazioni espresse dai manifestanti non si limitano alla mera opposizione al G7, ma si collegano a questioni più ampie che riguardano la sicurezza globale e le spese militari. Molti sostenitori delle manifestazioni hanno invocato una revisione delle politiche di bilancio, chiedendo che più risorse finanziarie siano destinate alla salute, all’istruzione e ai servizi sociali invece che alle spese per la difesa.
Il momento culminante delle proteste è programmato per sabato 19 ottobre, con un corteo che prenderà il via da Piazza Garibaldi. Le manifestazioni sono organizzate da una rete di gruppi di sinistra e sinistra radicale, che sperano di attirare l’attenzione su temi cruciali come la pace e la giustizia sociale. L’evento avrà inizio alle 15.00, e gli organizzatori prevedono una partecipazione massiccia, sottolineando l’importanza della mobilitazione in un contesto internazionale di conflitto.
Tuttavia, la Questura di Napoli ha imposto limitazioni sul percorso del corteo, notificando ai promotori di non superare Piazza Bovio. Questa restrizione ha suscitato la critica della consigliera Chiara Capretti di Potere al Popolo, la quale ha descritto l’azione della Questura come un tentativo di soffocare il dissenso. Le forze dell’ordine, da parte loro, giustificano le restrizioni come necessarie per mantenere l’ordine pubblico e garantire la sicurezza durante l’evento internazionale.
Nonostante le limitazioni, gli organizzatori si sono dichiarati intenzionati a proseguire verso Piazza del Plebiscito, in un tentativo di far sentire la voce di coloro che si oppongono alle politiche belliche e ai conseguenti tagli ai servizi pubblici. La mobilitazione non si limita a una critica estemporanea alla conferenza dei ministri della Difesa, ma si inserisce in un dibattito più ampio sulla direzione futura delle politiche governative riguardo alla militarizzazione e agli investimenti sociali.
In sintesi, il weekend si preannuncia come un momento cruciale per manifestare il discontento sui temi della guerra e della giustizia sociale, con Napoli che diventa il palcoscenico di una mobilitazione potenzialmente storica.