Ci sono molte figure leggendarie ed inquietanti a Napoli; ma esploreremo quattro tra le più famose di sempre.
Napoli è una città che ha costruito gran parte della propria fama su racconti antichi e millenari, che superano le generazioni e le definizioni cronologiche.
Basti pensare alla smorfia napoletana, una lunga serie di maschere ed associazioni figurative che nel contesto della tombola rappresentano un numero da giocarsi sulle proprie schedine.
Tra le figure mitologiche, per così dire, più note sicuramente troviamo Pulcinella, simbolo di astuzia e furbizia, che fa parte dell’iconografia partenopea in tanti angoli e luoghi del capoluogo campano.
Vi sono però quattro figure che sono estremamente famose, parte di canzoni e di memoria artistica collettiva. Ecco quali.
Tra mito e realtà
Napoli: città affascinante, nasconde innumerevoli leggende miste a mistero, superstizione e tradizione. Tra le figure più famose c’è Munaciello, descritto come un uomo di bassa statura e di aspetto deforme, vestito con l’abito da monaco. Secondo una versione era il figlio segreto di una coppia del XVI secolo, ridicolizzata dai napoletani. Altri lo identificarono come un puzzaro, un lavoratore delle gallerie sotterranee noto per rubare cose o avere relazioni proibite. La credenza popolare dice di trattarlo con rispetto, magari lasciandogli del cibo per evitare sensazioni spiacevoli.
Un’altra inquietante leggenda riguarda Palazzo Donn’Anna, dimora storica il cui passato fu segnato da passioni e vendette. Si racconta che durante una festa, la padrona di casa Donna Anna Carafa fu testimone della presunta relazione tra il principe Gaetano e Mercedes De Las Torres, nipote del viceré di Spagna. Poco dopo Mercedes scomparve misteriosamente e da allora i giovani innamorati vagarono come anime, senza riuscire a ritrovarsi, accompagnati dalla risata vendicativa di Donna Anna.
Spiriti secolari sempre presenti
Castel Sant’Elmo è anche un luogo dove nascono leggende. Le guardie hanno raccontato di urla provenienti dal sottosuolo, che si ritiene provenissero da prigionieri rinchiusi senza cibo né acqua secoli fa. Altri racconti narrano che nella Sala delle Maschere compaiano i fantasmi di artisti come Totò ed Eduardo De Filippo, terrorizzando i visitatori notturni.
Infine c’è Bella ‘Mbriana, spirito benevolo associato alla casa e considerato l’antitesi di Munaciello. Secondo la leggenda, si tratta dello spirito di una giovane donna, devastata dal fallimento di un matrimonio, che trovò conforto nelle case napoletane. Suo padre, un ricco mercante, fece grandi spese per garantire alla figlia un’accoglienza calorosa. Da allora, Bella ‘Mbriana fu considerata la protettrice della casa e, per rispetto nei suoi confronti, lasciò sempre un posto vuoto al tavolo da pranzo. Questi racconti esprimono il profondo legame tra Napoli e il suo patrimonio immateriale, dove i confini tra realtà e mito si dissolvono in un’atmosfera unica, sospesa tra tradizione e mistero nascosto!