Quattro indagati per frode informatica: rubata identità digitale di una donna e svuotato il conto

Un’indagine della Procura di Napoli ha portato alla formalizzazione dell’avviso di conclusione indagini per quattro persone, accusate di frodi informatiche e accesso abusivo a un sistema informatico. Il caso è emerso in seguito alla denuncia di una donna che, dopo aver portato il suo smartphone in assistenza, ha scoperto di aver subito un furto che ha svuotato il suo conto bancario di ben 87mila euro. La somma, come accertato dalle indagini, era già stata parzialmente spesa per vari acquisti online e per l’acquisto di un’automobile di lusso. I quattro indagati, residenti nella provincia di Caserta, si trovano ora sotto indagine per una serie di reati informatici piuttosto gravi.

L’inchiesta della Procura di Napoli

Le accuse nei confronti degli indagati

I quattro indagati, tra cui alcuni tecnici informatici, sono accusati di frodi informatiche, accesso abusivo a un sistema informatico e ricettazione. L’indagine, che è scaturita dalla denuncia della vittima, ha portato alla luce un complesso schema criminale. In particolare, all’interno della Procura di Napoli è stato avviato un procedimento che ha rivelato come un casertano di 38 anni abbia eseguito “più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso”. L’indagato avrebbe infatti avuto accesso illecito ai dati bancari della donna dopo aver fraudolentemente estratto dai suoi dispositivi elettronici i codici di accesso all’account presso Banca Intesa.

L’operato di questo indagato, in particolare, è dettagliato e allarmante: sono stati effettuati tre bonifici verso conti postali intestati a lui stesso per un totale di 77mila euro. Inoltre, ha utilizzato la carta di credito associata al conto della vittima per numerosi acquisti online, per una somma di oltre 10mila euro. Questo comportamento è stato classificato come un aggravante, poiché implica un furto d’identità digitale e un abuso di prestazione d’opera.

L’impatto della truffa sulla vittima

La vittima, una cittadina dell’Est europeo residente in Italia, ha visto il suo conto corrente depauperato in un periodo relativamente breve, con perdite che hanno avuto un impatto significativo sulla sua vita. Il metodo adottato dai criminali ha sfruttato la fiducia e l’ingenuità della donna, che si è trovata in una situazione di vulnerabilità avendo portato il suo smartphone per assistenza. Questa truffa sottolinea non solo l’hard skill tecnica degli indagati, ma anche il crescente rischio associato all’uso dei dispositivi digitali e la necessità di una maggiore consapevolezza riguardo alla sicurezza informatica.

La dinamica criminale

Modus operandi e complici

Il modus operandi dei quattro indagati ha coinvolto una serie di operazioni concatenate tra loro. L’indagato di Caserta ha coordinato bonifici e acquisti, incluso l’acquisto di una Bmw X6, inizialmente intestata a sua madre e successivamente rivenduta. Tale acquisto rappresenta una chiara evidenza di come i fondi illeciti siano stati investiti in beni materiali nella speranza di rendere difficoltoso il rintracciamento del denaro ottenuto illegalmente.

Nonostante la loro residenza nella stessa area geografica, i quattro indagati hanno operato in modo tale da non destare sospetti immediati. Tuttavia, le indagini sono riuscite a dimostrare un’azione concertata, volta a nascondere la provenienza dei fondi attraverso un sistema di trasferimento in attività economiche e speculative. L’indagine ha così tracciato una rete di interconnessioni e collaborazioni fra i vari soggetti coinvolti, evidenziando la complessità e l’organizzazione della frode.

Le conseguenze legali

Ora, la Procura di Napoli sta valutando la possibilità di un rinvio a giudizio per i quattro indagati, assistiti dagli avvocati Nello Sgambato e Raffaele Pucci. Le accuse mosse contro di loro non solo potrebbero comportare * pene severissime, ma anche il risarcimento per la vittima, chiamata a una lunga e complessa *battaglia legale per recuperare il denaro sottratto. Questo caso mette in luce l’importanza delle indagini informatiche e della protezione dei dati personali, evidenziando la necessità di una vigilanza continua nel mondo digitale.

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Redazione