Il giornalista Raffaele Auriemma, noto per la sua passione per il Napoli, ha recentemente condiviso le sue riflessioni sulla prestazione della squadra partenopea in occasione della sfida contro l’Empoli. La gara, andata in scena il 20 ottobre 2024 e valida per l’ottava giornata di Serie A, ha visto trionfare il Napoli con un punteggio di 0-1. Auriemma ha utilizzato il suo profilo Facebook per esprimere considerazioni critiche riguardo al modo in cui il Napoli, guidato da Antonio Conte, viene percepito rispetto ad altre squadre storiche del calcio italiano.
Nella sua analisi della partita, Auriemma ha sottolineato come il Napoli di Antonio Conte stia intraprendendo un percorso di gioco definito pragmatista, simile a quello di alcune storiche squadre italiane. In particolare, ha messo in evidenza una contraddizione nel modo in cui il calcio viene giudicato. Nonostante il Napoli abbia mostrato un gioco efficace e razionale, le critiche si accendono rispetto ad un presunto “non-gioco“, mentre le stesse modalità erano tollerate e anzi premiate quando adottate da squadre come la Juventus di Giovanni Trapattoni o Massimiliano Allegri, e il Milan di Fabio Capello.
Auriemma contestualizza il tutto evidenziando come i successi di queste compagini siano stati celebrati, mentre ora il Napoli affronta scrutini più severi. La prestazione contro l’Empoli, secondo il suo parere, ha messo in mostra un Napoli in grado di saper vincere anche con un approccio meno estetico, proponendo un calcio speculativo che, a suo avviso, favorisce i risultati. La vittoria ottenuta non deve essere sottovalutata, poiché si inserisce in un cammino di costruzione di una mentalità vincente.
Nel corso del suo intervento, Auriemma ha fatto riferimento a periodi storici del calcio, ponendo l’accento sul fatto che il titolo conquistato nella stagione precedente sotto la guida di Luciano Spalletti sia stato il risultato di una serie di fattori favorevoli. Ha ricordato come il Napoli di Maurizio Sarri avesse un gioco spettacolare, ma spesso si fosse trovato a confrontarsi con sconfitte ravvicinate nelle fasi decisive delle competizioni. L’analisi del giornalista si allarga, prendendo spunto dalla storia del calcio olandese, protagonista di un gioco di grande qualità, ma che non è riuscito a conquistarne i titoli mondiali negli anni ’70.
Questa riflessione serve a rimarcare la differenza tra bellezza e risultati, insistendo sul fatto che il Napoli non può essere giudicato solamente per lo stile di gioco, ma anche per la capacità di portare a casa i tre punti. La ricerca della bellezza nel gioco deve essere accompagnata dall’efficacia nelle vittorie, una consapevolezza che sembra mancare ai critici attuali.
Auriemma conclude il suo post invitando a riflettere sull’importanza della continuità nei successi del Napoli. Per il giornalista, i partenopei hanno il dovere di iniziare a vincere con maggiore regolarità. La vittoria contro l’Empoli potrebbe rappresentare un primo passo in questa direzione, dimostrando che è possibile unire risultati e prestazioni efficaci, anche se il gioco praticato non è sempre quello più spettacolare.
La querelle sulle dinamiche di giudizio delle prestazioni calcistiche continua a mettere in luce le differenze di trattamento tra le varie squadre. Il Napoli, dopo l’enorme successo ottenuto con l’allenatore Spalletti, deve navigare un percorso di affermazione non solo in termini di risultato, ma anche nella costruzione di un’identità condivisa, che sappia unire il pragmatismo ai momenti di gioco memorabile, valorizzando ogni aspetto dell’evoluzione della squadra.