Giorgia Meloni si pone saldamente contro la marginalizzazione dell’Italia all’interno dell’Unione Europea. Nonostante il voto contrario a Ursula von der Leyen, Meloni è convinta che ciò possa portare all’ottenimento del riconoscimento che ritiene dovuto al nostro Paese. Tuttavia, al momento, c’è un chiaro clima di divisione all’interno della maggioranza di governo europea in fase di avvio della nuova legislatura.
Mentre Matteo Salvini si mostra ferocemente contrario all’insediamento di von der Leyen definendo la situazione come un “colpo di Stato” e auspicando il blocco del voto anche da parte dei suoi alleati, Antonio Tajani si schiera a favore. Tajani, rappresentante di Forza Italia che fa parte del Ppe, va contro le posizioni di Salvini e sostiene il consolidamento del rapporto tra i popolari e i conservatori, di cui anche Meloni fa parte.
Attualmente, i Conservatori sono la terza formazione più numerosa del Parlamento Europeo grazie alla crescita di FdI e ad altre adesioni minori. Tuttavia, potrebbero presto scendere di posizione a causa di possibili defezioni. Il leader polacco di Diritto e Giustizia minaccia di uscire dall’ECR per formare un nuovo gruppo con Viktor Orbán. Questo potrebbe comportare un indebolimento per Meloni proprio in un momento critico, durante le trattative sul ruolo dell’Italia nel prossimo esecutivo comunitario.
Al di là delle questioni politiche interne all’Europa, il governo italiano si prepara ad affrontare la prossima manovra economica, che sarà cruciale per il rapporto con Bruxelles. Dopo l’apertura della procedura di infrazione per deficit eccessivo, il governo dovrà concordare un piano fiscale per risanare i conti pubblici secondo i parametri stabiliti dal patto di stabilità. Il taglio del cuneo fiscale rimane tra le priorità, ma la partita si preannuncia complicata considerando anche il confronto in corso sulla futura governance europea.