La notizia di un rapimento a Cosenza ha sconvolto la comunità locale. Una coppia inaspettatamente coinvolta in un crimine di grande impatto ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine e dei cittadini. In particolare, la madre ha ricostruito un’intera storia di gravidanza di nove mesi, ingannando i suoi familiari riguardo alla nascita di una neonata. Il racconto di questa vicenda si snoda tra inganni, festeggiamenti e, fortunatamente, un’operazione di salvataggio che ha avuto un esito positivo.
La coppia arrestata e il ritrovamento della neonata
Luglio 2023, la sera che ha cambiato tutto. A Castrolibero, un’italiana di 53 anni e il suo compagno senegalese sono stati arrestati dal personale delle forze dell’ordine per il rapimento della neonata Sofia. La piccola, prelevata dalla clinica ‘Sacro Cuore‘ di Cosenza, aveva suscitato un’operazione di ricerca intensificata, culminata nel suo ritrovamento in buone condizioni di salute. Gli agenti hanno identificato la coppia come i principali sospettati dopo aver raccolto informazioni e segnalazioni cruciali. Una volta riconsegnata tra le braccia dei genitori, Sofia è stata sottoposta a controlli medici per accertarne lo stato di salute.
La notizia dell’operazione è stata accolta con sollievo da tutti: la piccola, portata in ambulanza scortata dalle forze dell’ordine, ha ricevuto un’accoglienza calorosa. Sotto lo sguardo attento degli agenti, si è conclusa una vicenda che stava per prendere una piega ben più drammatica.
Il festeggiamento ignaro dei familiari
Una volta portati in carcere i due rapitori, emerge un ulteriore elemento inquietante: i familiari della coppia erano completamente ignari della verità. Secondo le informazioni ottenute dalle fonti investigative, mentre i festeggiamenti per la nascita di un maschietto si svolgevano all’interno dell’appartamento a Castrolibero, tutto sembrava normale e sereno. La sala era addobbata per celebrare un’esperienza di gioia, con un banchetto preparato per accogliere i parenti.
La madre della neonata aveva messo in scena una finzione durata nove mesi: raccontava a tutti di essere incinta e di aspettare un maschio, creando una narrazione tale che nessuno sospettasse la verità. La bimba, all’atto del festeggiamento, era vestita di azzurro, un dettaglio che rientrava nel piano ben orchestrato dalla donna per mantenere la slealtà. Gli invitati, ignari del crimine appena consumato, si godevano le portate e i brindisi, pensando di partecipare a un momento felice, mentre in realtà si trovavano nel bel mezzo di un inganno ben congegnato.
La reazione della madre della piccola Sofia
Valeria Chiappetta, la madre della neonata, ha condiviso sui social la sua esperienza drammatica. In uno dei suoi post, ha tranquillamente reso noto il caos in cui la sua vita si era trasformata. “Mi state scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia, vorrei rispondere singolarmente a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che ieri sera si stava sgretolando in mille pezzi,” ha scritto.
La risposta delle forze dell’ordine non è passata inosservata. Valeria ha ringraziato pubblicamente gli agenti per il loro impegno nel ritrovare la bambina: “Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale mentre io avevo perso le speranze. Un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina.” Nonostante la gravità della situazione, la donna ha sentito la necessità di manifestare gratitudine a tutti coloro che hanno partecipato, esprimendo la tensione emotiva di una madre nel ritrovare la sua piccola e la trasformazione del suo mondo che, all’improvviso, pareva essere crollato in frantumi.
Questa storia, che coinvolge inganni e feste familiari, ha sconvolto e colpito profondamente la comunità, un promemoria su quanto possa essere fragile la linea tra realtà e finzione.