Rapina a Napoli: due fratelli derubati e denunciati, il motorino è risultato rubato

Un episodio di crimine avvenuto a Napoli ha portato alla denuncia di due fratelli e di due rapinatori in un intricato caso che ha coinvolto un motorino rubato. I fatti sono accaduti nella notte tra il 23 e il 24 agosto 2024 nel quartiere di Piscinola, dove una rapina ha avuto come vittime due giovani, che a loro volta si sono ritrovati nei guai alla luce delle indagini della polizia. Le autorità sono riuscite a risolvere il caso, restituendo il motorino al legittimo proprietario, ma non senza complicazioni.

La rapina a via Janfolla

Il racconto inizia nella serata del 23 agosto, quando la sala operativa del Commissariato di Scampia ha ricevuto una segnalazione urgente riguardante una rapina. Due fratelli si trovavano a bordo di uno scooter in via Janfolla, all’incrocio con via Miano, quando sono stati avvicinati da un gruppo di giovani. Questi ultimi, anch’essi in sella a scooter, si sono dimostrati aggressivi, utilizzando un manganello telescopico per sottomettere le vittime.

I due giovani sono stati picchiati, e i rapinatori sono riusciti a impadronirsi del telefono cellulare di uno dei fratelli e del motorino stesso, fuggendo rapidamente dopo il colpo. Ma la storia non finisce qui: i malviventi, utilizzando il telefono rubato, hanno contattato il fratello, intimandogli di ottenere un “cavallo di ritorno” e chiedendo un’importante somma di denaro per restituire i beni rubati. Questo tentativo di estorsione ha messo in moto le indagini della polizia.

La trappola nel parcheggio della metro Piscinola

Grazie all’utilizzo delle informazioni fornite dalla vittima e all’analisi delle comunicazioni del cellulare rubato, gli agenti di polizia sono riusciti a predisporre un’azione mirata. Sono stati organizzati servizi di appostamento e controllo specifico nel parcheggio della metropolitana di Piscinola, nel punto in cui i malviventi avevano concordato di incontrare il fratello per lo scambio.

Quando i rapinatori si sono presentati, gli agenti, prontamente intervenuti, li hanno bloccati. Durante il fermo, i poliziotti hanno rinvenuto il telefono rubato e un mazzo di chiavi che si è rivelato essere quello del motorino. Questo passaggio sembrava mettere fine alla vicenda, ma solo per un momento, poiché è emerso che il motorino sottratto era, anch’esso, il frutto di un furto precedente.

Le conseguenze legali per tutti i coinvolti

L’esito delle indagini ha automaticamente portato a una serie di complicazioni legali. I due rapinatori, identificati in due ragazzi di 18 e 19 anni residenti a Napoli, sono stati arrestati per rapina e tentata estorsione. D’altro canto, i due fratelli, inizialmente considerati le vittime, si sono ritrovati sotto accusa per ricettazione, dato che il motorino che possedevano era risultato rubato.

La legge non fa distinzioni tra vittime e colpevoli quando si parla di furto. Mentre gli agenti hanno potuto restituire lo scooter al legittimo proprietario, i fratelli hanno dovuto affrontare una denuncia penale per il possesso di un mezzo rubato. La rapina si è quindi trasformata in una complicata rete di responsabilità legali, dimostrando che nel mondo del crimine, anche le vittime possono trovarsi coinvolte in situazioni difficili.

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Redazione