Raspadori e il Napoli: D’Agostino analizza strategia e opportunità per il futuro

Nel vivace panorama del calcio italiano, Gaetano D’Agostino ha condiviso le sue analisi e prospettive sulla squadra del Napoli durante la trasmissione “CalcioNapoli24 Live”. Le sue osservazioni si concentrano in particolare su nuovi ruoli per Raspadori, e sulla necessità di una strategia di gioco affinché la squadra possa ottimizzare le proprie prestazioni. Le sue dichiarazioni pongono in luce diverse aree dove i partenopei potrebbero migliorare, invitando a riflettere sul valore strategico di alcuni giocatori.

L’uso di Raspadori e la formazione ideale

Gaetano D’Agostino ha sottolineato l’importanza di schierare Giacomo Raspadori in un ruolo più vicino all’area di rigore avversaria. Secondo l’ex calciatore, un sistema di gioco come il 3-5-2 sarebbe più adatto per sfruttare al meglio le qualità dell’attaccante, specialmente se affiancato a un elemento forte come Romelu Lukaku. Questo schieramento potrebbe consentire a Raspadori di esibire la sua velocità e abilità nel finalizzare, contribuendo a un attacco più dinamico.

Al contrario, D’Agostino ha espresso delle riserve sull’utilizzo di Raspadori nel 4-3-3, ritenendo che questo sistema non ne valorizzasse le caratteristiche. L’analisi mette in evidenza anche una riflessione sul turnover, tema che ha sollevato preoccupazioni rispetto all’importanza della Coppa Italia. D’Agostino ha ritenuto che il Napoli potrebbe aver sottovalutato l’importanza di questo torneo fino a quando non si giunge in semifinale, momento in cui emerge chiaramente quanto possa essere strategico per la squadra.

La tattica e le sfide del Napoli

Una delle problematiche che D’Agostino ha evidenziato è la prevedibilità del Napoli dalla metà campo in avanti. Con Lukaku che ricopre principalmente il ruolo di collegamento tra i reparti piuttosto che di attaccante d’area, la squadra fatica a mantenere il ritmo in attacco. Secondo D’Agostino, servirebbe un esperimento audace: piazzare Scott McTominay come falso nove, consentendo di liberare spazi per la trequarti offensiva. Questa mossa, secondo lui, potrebbe risultare efficace per sviluppare un gioco più fluido e imprevedibile.

La mancanza di movimenti offensivi, in particolare da parte di Politano e Kvara, è un altro aspetto critico. D’Agostino ha osservato che entrambi i giocatori tendono a preferire il possesso palla, il che limita l’approccio offensivo della squadra. Sicuramente, strutturare attaccanti che possano creare profondità risulterebbe utile per cambiare il volto del gioco e rendere il Napoli più pericoloso.

Le alternative e la gestione del centrocampo

Con l’assenza di un giocatore come Piotr Zielinski, che tradizionalmente occupava il centro-sinistra liberando Kvara per il dribbling, il Napoli sembra aver perso una risorsa vitale. D’Agostino ha menzionato Billy Gilmour come un potenziale sostituto per Stanislav Lobotka, sebbene riconosca che lo slovacco abbia un’esperienza che il giovane calciatore scozzese non può eguagliare. Ripensando alla composizione del centrocampo, D’Agostino ha avvertito che senza un giocatore di regia capace di fatto unire le linee, il potenziale offensivo della squadra ne risentirà notevolmente.

Inoltre, l’ex calciatore ha valutato le recenti scelte in merito al mercato, concentrandosi sulla concorrenza tra Mario Rui e Olivera. Sottolineando come Mario Rui potesse offrire una maggiore qualità nei passaggi rispetto al suo omologo, D’Agostino ha riflettuto sui potenziali errori che hanno portato il Napoli a indebolirsi in alcune aree chiave. Infine, ha criticato l’acquisto di Leonardo Spinazzola, ritenuto un giocatore con un’attitudine fisica non sempre affidabile, suggerendo la necessità di interventi più incisivi nel mercato per garantire una continuità nelle prestazioni.

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Valerio Bottini