Francesco Filippini, ex tecnico di Giacomo Raspadori, ha condiviso in un’intervista le sue impressioni sul futuro dell’attaccante napoletano. Le sue dichiarazioni rivelano tanto sul rapporto tra il calciatore e il club, oltre a discutere le potenzialità di Raspadori in una formazione competitiva come quella dell’Atalanta. Analizzando vari aspetti della sua carriera recente e i possibili sviluppi, Filippini offre uno spaccato interessante sulla situazione attuale del giovane calciatore.
Francesco Filippini ha chiarito che Giacomo Raspadori, insieme ai suoi rappresentanti, ha avviato discussioni con la dirigenza del Napoli. Questi accordi stabiliscono una certa flessibilità per il giocatore, che potrà accettare sia la permanenza nel club sia una eventuale cessione. La stabilità emotiva e professionale di Raspadori sembra essere un tratto distintivo che gli consente di rimanere concentrato sulla sua carriera, indicandolo come una figura di fiducia all’interno del club.
Il minutaggio ridotto che Raspadori ha accumulato nella scorsa stagione potrebbe influire sulla sua crescita. Filippini ha sottolineato come l’utilizzo sporadico in campo non giovi alla posizione del giovane attaccante. Quell’assenza di costanza nelle apparizioni in partita potrebbe aver indotto Raspadori a inviare segnali di una possibile insoddisfazione. Ma, nonostante ciò, la sua attitudine professionale rimane intatta.
Analizzando il contesto del Napoli, Filippini ha messo in evidenza le difficoltà di Raspadori nel trovare spazio in un attacco che vede la presenza di Victor Osimhen, un titolare indiscusso. Questa competizione interna rende difficile per Raspadori esprimere appieno le sue qualità. L’ex allenatore spiega che, a differenza di Osimhen, Raspadori è un giocatore che si distingue maggiormente in azioni di costruzione piuttosto che come finalizzatore.
Il club napoletano, attualmente in una fase di transizione, necessita di un attaccante grazie alla versatilità di Raspadori, che potrebbe adattarsi bene a diversi ruoli. L’ex tecnico menziona il modo in cui l’attaccante può contribuire anche a centrocampo, aprendo la possibilità di un schieramento più flessibile.
Filippini ha anche ipotizzato le potenzialità di Raspadori in un contesto differente, come quello dell’Atalanta, dove crederebbe che il calciatore possa trovare maggiore visibilità e opportunità di gioco. Sottolinea l’importanza di un ambiente che valorizza le caratteristiche dei giocatori e il gioco di squadra. La creazione di situazioni in cui Raspadori possa esprimersi al meglio, come quella di Lookman, sarebbe ideale per la sua crescita personale e professionale.
La struttura di gioco dell’Atalanta, stimolante e performante, potrebbe permettere a Raspadori di esaltare le sue doti in modo tangibile. Confrontandolo al Napoli di Spalletti, Filippini osserva come in entrambe le squadre ci sia un’organizzazione ben definita dove ogni giocatore conosce il proprio ruolo e contribuisce al collettivo.
La carriera di Giacomo Raspadori rimane un capitolo da seguire attentamente, con prospettive di crescita che lo vedono come protagonista nel futuro, sia con il Napoli che in altre potenziali destinazioni.