Record di presenze turistiche in Italia nel 2023: il report sulle dinamiche nel settore

Il 2023 ha segnato un anno straordinario per il turismo in Italia, con oltre 447 milioni di presenze nelle strutture ricettive, un incremento significativo rispetto agli anni precedenti. Quest’anno è stato registrato un aumento dell’8,5% rispetto al 2022 e ha superato il record del 2019, ultimo anno prima della pandemia. La crescita ha coinvolto anche un’ampia percentuale di turisti stranieri, che rappresentano il 52,4% del totale, mentre il periodo estivo, da giugno a settembre, ha visto oltre il 58,6% delle presenze annuali. Analizziamo nei dettagli come si sono sviluppate queste tendenze, concentrandoci in particolare sulla Sardegna.

Andamento delle presenze turistiche in Italia: un quadro generale

Il trend positivo del turismo italiano nel 2023 si è manifestato in quasi tutte le regioni, con variazioni percentuali significative nel numero di presenze turistiche. Mentre il Lazio ha registrato il maggior incremento con un +27,2%, le Marche hanno visto una crescita più contenuta, fermandosi a +0,6%. Interessante notare come la Sardegna sia stata l’unica regione a vedere una flessione, con un calo del 3,4% rispetto al 2022 e una diminuzione del 6,2% rispetto al 2019. I dati Istat riportano che sull’isola si sono contate poco più di 14,2 milioni di visite nel 2023, corrispondenti a circa il 3,2% del totale nazionale.

Questi dati indicano come la Sardegna, pur continuando a essere una delle mete più ambite del turismo italiano, debba affrontare sfide significative. Mentre la maggior parte delle varie regioni ha registrato crescite, la Sardegna deve analizzare i fattori che hanno portato a questa diminuzione, come le scelte dei turisti e la concorrenza con altre destinazioni. In particolare, 7,3 milioni di turisti che hanno scelto l’isola provenivano dall’Italia, mentre il resto, oltre 6,8 milioni, è giunto dall’estero.

Presenze e arrivi in Sardegna: un’analisi nel dettaglio

Nel 2023, i dati indicano un significativo calo delle presenze turistiche in Sardegna, scese da 14,7 milioni nel 2022 a 14,2 milioni, una diminuzione di circa 500 mila unità. Tuttavia, il numero totale degli arrivi ha mostrato un incremento, passando da 3.411.892 a 3.478.891. È importante chiarire che le presenze si riferiscono al numero totale di notti trascorse nelle strutture ricettive, mentre gli arrivi indicano semplicemente il numero di turisti che hanno scelto di soggiornare sull’isola.

I dati rivelano che, nonostante una lentezza nel calo delle presenze, il numero totale di turisti è leggermente aumentato , impattando sulla durata media del soggiorno, che continua a ridursi. Risulta chiaro che, mentre i turisti si sentono attratti dalla Sardegna, vi è una ricerca di soggiorni più brevi. Infatti, sebbene gli arrivi siano aumentati, le presenze rispetto al periodo pre-pandemia rimangono inferiori, con un milione di visitatori in meno rispetto ai 15,1 milioni registrati in quell’anno.

Le province sarde a confronto: flessione a Sassari e Nuoro, crescita a Cagliari e Oristano

Relativamente alle diverse province della Sardegna, il 2023 ha mostrato dati misti. Sassari è risultata la provincia con il maggior numero di presenze, contando 7,4 milioni e registrando anche 1,6 milioni di arrivi. Nuoro ha seguito con 2,4 milioni di presenze e 539 mila arrivi. Tuttavia, entrambe hanno subito una flessione rispetto all’anno precedente. Solo a Sassari si registra un calo di circa 240 mila presenze, mentre Nuoro perde circa 200 mila unità.

Al contrario, Cagliari ed Oristano hanno visto un incremento nel numero di presenze, con circa 60 mila turisti in più. Questo cambiamento nelle dinamiche provinciali evidenzia la necessità di un’analisi più approfondita che possa comprendere le motivazioni di queste preferenze. La provincia di Cagliari, in particolare, ha registrato 42 mila nuovi arrivi, mentre Sassari e Oristano hanno visto aumenti rispettivamente di 30 e 20 mila turisti. Tuttavia, Nuoro e Sud Sardegna mostrano un calo di circa 14 mila arrivi ciascuna. Tali disparità meritano attenzione per valutare le strategie turistiche necessarie.

Evoluzione delle strutture ricettive in Sardegna: più scelta ma soggiorni brevi

In Sardegna, la crescita delle strutture ricettive ha subito un incremento, passando da 5.499 nel 2022 a 5.699 nel 2023. Si tratta di un dato che si avvicina a quello del 2019. Questa crescita riguarda soprattutto le strutture alberghiere, con 1.055 hotel nel 2023, un aumento rispetto ai 918 del 2017, un segnale positivo del settore.

Nonostante questo incremento, la permanenza media dei turisti nelle strutture ricettive ha mostrato un calo costante, scendendo da 4,6 notti nel 2017 a 4,1 nel 2023. La tendenza evidenzia un cambiamento nei comportamenti dei turisti, che sembrano cercare soggiorni più brevi e intensivi. I periodi di maggiore affluenza restano nei mesi estivi, con agosto che registra il maggior numero di arrivi, seguito da luglio e settembre. A dicembre e gennaio, invece, il numero di arrivi è notevolmente più basso.

Aumento degli affitti brevi e diminuzione dei B&B: un nuovo scenario

Negli ultimi anni, si è assistito a un balzo degli alloggi in affitto gestiti in maniera imprenditoriale. Nel 2023, il numero è salito a 2.074, rispetto a 1.792 nel 2022. Questo fenomeno è indicativo di un cambiamento nelle abitudini turistiche, con una preferenza sempre maggiore verso gli affitti brevi. D’altro canto, i Bed & Breakfast hanno subito un forte ridimensionamento, passando da 2.895 nel 2019 a 1.916 nel 2023.

Questo calo potrebbe indicare una ristrutturazione del mercato ricettivo sardo, dove altre forme di ospitalità, come villaggi turistici e campeggi, mantengono la loro stabilità. Questi dati suggeriscono che la tipologia di pernottamento preferita dai turisti sta evolvendo, e va tenuto in considerazione nel pianificare le strategie turistiche future.

Le scelte di alloggio tra turisti italiani e stranieri in Sardegna

Un altro aspetto interessante è rappresentato dalle scelte di soggiorno tra turisti italiani e stranieri. Circa il 71% dei turisti italiani ha optato per le strutture alberghiere, una percentuale che scende al 63% per quelli provenienti dall’estero. Tuttavia, si osserva che il 67% dei turisti stranieri preferisce hotel di alta categoria, come quelli a 4 e 5 stelle. La situazione si ribalta per i turisti italiani, dove solo il 62% sceglie strutture di quei livelli.

Le sistemazioni extra-alberghiere, come gli affitti privati, risultano attrattive per il 29% dei turisti italiani, che optano anche per campeggi e villaggi turistici. Circa il 37% dei turisti stranieri ha scelto strutture non alberghiere, dando preferenza ai villaggi e ai campeggi. L’analisi dei dati rivela diverse tendenze e preferenze, che possono influenzare le scelte di offerta turistica.

Incremento della spesa turistica e dei pernottamenti da parte dei visitatori stranieri

Secondo i dati di Banca d’Italia, la spesa dei turisti stranieri in Sardegna ha mostrato un significativo aumento del 35% dal 2022 al 2023. Questa tendenza si conferma anche nel terzo trimestre del 2024, il periodo di maggiore flusso turistico, con un incremento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Non solo la spesa, ma è anche aumentato il numero complessivo di pernottamenti, che ha mostrato un +20% nel 2023. Questo trend si riflette anche nel terzo trimestre del 2024, con un incremento del 24% rispetto all’anno precedente e un aumento del 3% rispetto al 2023.

I principali flussi turistici provengono dalle regioni italiane, seguite da Lombardia, Lazio e Piemonte. Tra i visitatori esteri, i tedeschi occupano il primo posto, seguiti da francesi e spagnoli.

La strategia della Regione Sardegna per rilanciare il turismo

La strategia della Regione per promuovere il settore turistico sardo è focalizzata sulla creazione di un modello di governance che valorizzi sia il territorio che le comunità locali. Franco Cuccureddu, Assessore regionale al Turismo, ha sottolineato l’importanza di migliorare l’offerta turistica, aumentando il suo peso nel PIL regionale.

Per raggiungere tali obiettivi, la Regione punta su un potenziamento dell’Osservatorio turistico, il quale avrà il compito di fornire dati utili a valutazioni strategiche. Una menzione particolare va agli eventi sportivi, come il Mondiale di Rally previsto per giugno, che promette di attrarre un numero considerevole di visitatori. Inoltre, si stanno pianificando anche investimenti significativi in strutture sportive, come il nuovo stadio di Cagliari, con un budget di oltre 200 milioni di euro.

Questa strategia, insieme ai dati positivi relativi alla spesa e agli arrivi, nonostante il calo delle presenze, indicano un percorso di ripresa e un continuo interesse verso la Sardegna come meta turistica.

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Filippo Grimaldi