Regolamentazione degli affitti turistici a Firenze

Nelle prossime ore la decisione del Tar della Toscana potrebbe stabilire il destino della delibera urbanistica del Comune di Firenze, che ha introdotto il divieto di iscrizione per gli affitti turistici brevi nell’area Unesco del centro storico della città. Contrari alla delibera sono soggetti come Codacons, Confedilizia, Property Managers Italia, insieme ad altre persone fisiche e enti. La questione, inizialmente proposta dalla giunta di Dario Nardella e approvata in Consiglio comunale, potrebbe avere un impatto significativo sul mercato turistico fiorentino.

Il contesto europeo

La decisione del Tar sulla regolamentazione degli affitti turistici brevi a Firenze è seguita con interesse in Europa, considerando le conseguenze che potrebbe avere su un settore che ha registrato un notevole volume di prenotazioni nel 2023. In diverse città europee, come Malaga in Spagna e Barcellona, si stanno adottando misure per limitare l’impatto del turismo sull’abitabilità delle città e sul mercato immobiliare. Anche in Italia, con l’introduzione del Codice identificativo nazionale, si cerca di regolamentare il settore per contrastare le irregolarità e l’evasione fiscale.

La decisione attesa

Dopo 60 giorni dall’udienza presso il Tribunale amministrativo regionale, la decisione sul ricorso contro la delibera del Comune di Firenze è ancora in sospeso. Il cambio di amministrazione nella città, con l’elezione di Sara Funaro come nuova sindaca, potrebbe influenzare l’esito della controversia. Alcuni ricorrenti ipotizzano che il Tar possa decidere la cessazione della materia del contendere, considerando che il nuovo Piano operativo non include la variazione introdotta a ottobre sulla regolamentazione degli affitti turistici brevi nel centro storico. Tuttavia, il Comune di Firenze ha confermato che la normativa rimarrà in vigore, lasciando aperte diverse possibilità per il futuro del settore degli affitti turistici nella città toscana.

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Redazione